Cronache
Sampdoria in crisi nera: il club schiacciato dai debiti verso il fallimento
La società di calcio fondata nel 1946 e presieduta da Marco Lanna è in composizione negoziata, ma rimane lo spettro della liquidazione giudiziale
Sampdoria in crisi, ecco che cosa sta succedendo al club sportivo della famiglia Ferrero
Crisi, dentro e fuori dal campo di calcio. È questa la parola chiave per descrivere la situazione dell’Unione Calcio Sampdoria, martoriata nel campionato di Serie A (che potrebbe presto matematicamente salutare) e dai debiti. Oltre 200 milioni di euro, secondo il Tribunale di Genova, che a marzo ha accolto la misura della composizione negoziata presentata dal club assieme all'esperto Eugenio Bissocoli, nominato dalla Camera di Commercio. Sono stati fissati in 120 giorni i termini che vietano ai creditori di poter fare istanza di fallimento nei confronti della società, permettendo così al club di trovare le migliori soluzioni possibili per provare ad uscire da una crisi economico-finanziaria durissima. E di farlo senza soluzione di continuità aziendale.
Le “misure di protezione”, temporanee, scadranno il 6 giugno, ed escludono i pagamenti Irpef, che la Sampdoria ha rateizzato, e il pagamento degli stipendi, il cui prossimo termine è fissato per il 16 maggio. Misure di protezione che, appunto, sono soprattutto funzionali al risanamento del club tutt'ora di proprietà della famiglia Ferrero.
La composizione negoziata, peraltro, ha solo permesso di guadagnare tempo, alla luce del fatto che l'azionista di maggioranza, nonché ex presidente Massimo Ferrero, non è in grado di ricapitalizzare la società. O meglio, di capitalizzare e basta, visto che negli ultimi anni la Sampdoria è andata avanti grazie alle plusvalenze (sulle quali peraltro pende anche un'inchiesta da parte della Procura), ai soldi delle pay tv e alle sponsorizzazioni. Solo qualche mese fa lo stesso Ferrero aveva dichiarato: "Il club ha un capitale di 49 milioni, io ho fatto plusvalenze per 400 milioni, non ho toccato mai un euro dei dividendi. Di sicuro non fallirà, troveremo un compratore. Faccio un appello: comprate la Sampdoria. Sono pronto a venderla domattina. E io non prendo lo stipendio, non chiedo niente" .