Pd, tra gli iscritti Bonaccini è al 25% e Schlein al 21 (ma...). Esclusivo

Pd, al fianco di Schlein prima delle primarie arriveranno Franceschini, Bettini e Orlando

Di Alberto Maggi
Elly Schlein e Stefano Bonaccini
Politica

Pd, alle primarie sarà battaglia all'ultimo voto


Stefano Bonaccini al 25%, Elly Schlein al 21%. Matteo Ricci e Paola De Micheli sotto il 5%. Sono i primissimi risultati di un sondaggio interno riservatissimo - che Affaritaliani.it è in grado di rivelare - sulla corsa alla segreteria del Partito democratico. I risultati sono riferiti alla platea degli iscritti (non degli elettori ed è stato effettuato su circa mille militanti Dem in tutta Italia tra il 20 e il 25 novembre, sia con interviste telefoniche sia direttamente nelle varie sezioni) e il numero di indecisi attualmente è ancora intorno al 50%. Nel mese di gennaio ci sarà la votazione tra gli iscritti al Pd e poi i primi due candidati, stando allo statuto, si sfideranno alle primarie aperte a tutti del 19 febbraio.

Attualmente, dunque, il presidente della Regione Emilia Romagna pare in leggere vantaggio, che ha incassato il sostegno del sindaco di Firenze Dario Nardella, oltre a quello di Base Riformista guidata dall'ex ministro Lorenzo Guerini, e che potrebbe stringere un'alleanza con il Governatore della Toscana Eugenio Giani attraverso Matteo Renzi. In sostanza, il leader di Italia Viva - stando ai rumor - non attaccherebbe più il presidente della Toscana sui problemi della sanità regionale in cambio del sostegno a Bonaccini (che ovviamente al Terzi Polo fa comodo per sottrarre il Pd dal ritorno con il M5S di Giuseppe Conte). Giochi fatti dunque per la segreteria? Non proprio.

Sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, un'ampia fetta Dem non si è ancora schierata ma alla fine potrebbe spostarsi su Schlein dopo il voto degli iscritti e prima delle primarie di popolo. In particolare parliamo dell'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando, del leader storico della sinistra romana Goffredo Bettini (che lavora per ricucire i rapporti con i pentastellati) e soprattutto l'ex ministri dei Beni Culturali e leader di AreaDem Dario Franceschini. Questa volta, insomma, la sfida del 19 febbraio potrebbe davvero essere all'ultimo voto (mentre quella tra gli iscritti è scontata e già si sa chi saranno i primi due) con due visioni e strategie politiche differenti. E con l'ipotesi e lo spettro della scissione da parte del fronte che uscirà sconfitto.

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