Caso video Apostolico, La Lega rilancia: "Il problema è solo cosa si vede"

La questione non è "chi ha girato il video in pubblica piazza di un evento pubblico", ma il fatto che nel filmato "si vede un giudice che insulta la polizia"

di redazione politica
Politica

Caso video Apostolico, la Lega rilancia. Ecco qual è il "problema" secondo il partito di Salvini. Violante contro la giudice 

Non s'arrestano le polemiche intorno al caso del video diffuso da Matteo Salvini in cui si vede la giudice di Catania Iolanda Apostolico durante una manifestazione del 2018 a Catania in cui si chiedeva lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti. La stessa Apostolico ha annullato, pochi giorni fa,  il trattenimento di quattro migranti nel Cpr di Pozzallo sconfessando il decreto Cutro. 

 

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A tornare sull'argomento è la Lega, la quale in una nota sottolinea che “Per qualcuno a sinistra il problema è “chi ha girato il video”, in pubblica piazza di un evento pubblico. Per la Lega e milioni di italiani il problema è cosa si vede in quel video, ovvero un giudice in mezzo a una manifestazione dove si insultano (“assassini… animali…”) poliziotte e poliziotti, e si inneggia alla clandestinità. Cosa chiediamo? Scuse e dimissioni”. 

 

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Il caso di Catania

Apostolico è finita al centro delle cronache per non aver convalidato il trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo (Ragusa) sconfessando di fatto il decreto del governo, giudicandolo "illegittimo in più parti". Alcuni giorni dopo, la maggioranza dei consiglieri togati ha depositato al Csm (cioè il Consiglio superiore della magistratura) la richiesta di aprire una pratica a tutela del giudice: nelle intenzioni dei firmatari si tratta di una risposta alla "grave delegittimazione professionale" che avrebbe colpito la collega. 

Luciano Violante contro la giudice Apostolico: "Non doveva andare a quella manifestazione"

A prendere parola oggi sul caso il magistrato e presidente della Camera Luciano Violante che critica la giudice di Catania Iolanda Apostolico. "Un magistrato non può partecipare a manifestazioni conflittuali e pensare di essere ritenuto imparziale. La contraddizione, in termini di etica professionale, è palese", dice oggi in un’intervista al Quotidiano nazionale. "Il punto è quello che riguarda il comportamento dei magistrati e la loro partecipazione a manifestazioni di parte", aggiunge. "La legittimazione del magistrato non sta più nell’essere ‘la bocca della legge’, ma nell’essere un soggetto che interpreta la legge in modo credibile. Dunque, io magistrato posso fare le migliori sentenze in assoluto, ma se mi schiero con chi è parte di un conflitto non sono più credibile e ledo la mia funzione costituzionale".

Secondo Violante "si deve stare dalla parte dei diritti dei più deboli, come impone l’articolo 3 della Costituzione, con le sentenze, non con le manifestazioni. Non si può rivendicare indipendenza, e poi tenere comportamenti che la mettono in discussione. Lì come mediatrice? Non mi pare fosse il suo compito". Mentre rispetto al filmato "può darsi che qualcuno abbia violato un segreto di ufficio rendendo inconsapevolmente ricettatore chi ha usato il video. Ma questa è una polemica deviante. Le società fortemente polarizzate, come la nostra, hanno bisogno di figure terze, che possano risolvere in modo credibile i conflitti. È una responsabilità ulteriore che grava sulle spalle della magistratura. Si possono manifestare in modo corretto, non conflittuale, le proprie opinioni. Con studi, articoli, interventi in sedi proprie; evitando sempre di essere e di apparire parte di un conflitto sociale o politico".

Fontana (Csm): "Video pubblicato per confondere i piani"

Mentre il consigliere del Csm Roberto Fontana, tra i promotori della pratica a tutela della giudice Apostolico, ha detto che "l'iniziativa del ministro Salvini di inviare un video relativo alla manifestazione del 2018 a Catania vuole confondere i piani. La giurisdizione si esprime attraverso i provvedimenti, che ovviamente possono essere criticati e impugnati sulla base di ragioni tecnico-giuridiche. Spostare l'attenzione sulla vita del magistrato e le sue eventuali attività esterne a quella giudiziaria, è un modo per eludere il confronto sul merito del provvedimento e un tentativo di delegittimare l'attività giurisdizionale".

Sisto: "Un giudice si deve autoimporre limiti per non intaccare la sua imparzialità"

Sulle pagine de Il Messaggero il vice ministro della giustizia Francesco Paolo Sisto ribadisce l'importanza di "autoimporsi dei limiti". "La Costituzione stabilisce che il giudice deve essere terzo e imparziale. Un’imparzialità che non deve essere solo di forma, ma anche visibile. Il Csm è più volte intervenuto ribadendo la necessità che la condotta del magistrato sia sempre improntata a rigore e misura, proprio nel rispetto dei principi costituzionali. Ed è evidente che ci sono limiti che il giudice si deve autoimporre per non intaccare la sua imparzialità”. 

“Nel caso di specie, chi si è apertamente schierato contro le politiche del governo in materia di immigrazione, partecipando a manifestazioni pubbliche con analoghi segnali sui social network, avrebbe dovuto valutare l’astensione con grande attenzione. E, probabilmente, sarebbe stata una scelta auspicabile”. Quanto al presunto “dossieraggio” contro la giudice Apostolico, per Sisto “Soffermandosi sulla genesi del video si corre il rischio di introdurre un elemento di distrazione rispetto al tema principale”. Ma il viceministro assicura: “Nessuno scontro con la magistratura, nessuna guerra di religione”.

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