Cgil, Meloni ospite al Congresso. Prima volta per un leader di destra
All'evento del sindacato di Maurizio Landini sarà indicato un nuovo modello sociale. Presenti anche i partiti di opposizione
Al Congresso Cgil sia Meloni sia i partiti di opposizione
Al Congresso nazionale della Cgil che si terrà dal 15 al 18 marzo a Rimini, parteciperà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo ha riferito il segretario generale, Maurizio Landini, precisando che la premier parlerà il 16 mentre il giorno successivo saranno presenti i leader dei partiti di opposizione. “A tutti i congressi della Cgil – ha spiegato Landini nel corso di una conferenza stampa – sono stati invitati i presidenti del consiglio in carica, è successo che hanno accettato o no di essere presenti; nel 2014 e 2019 hanno deciso di non partecipare, nel 2010 Berlusocni decise di inviare Gianni Letta a nome del governo. Non abbiamo fatto altro che confermare la nostra prassi”. Landini ha fatto notare che la Cgil “non ha mai avuto pregiudiziali verso alcun governo: facciamo i conti e ci misuriamo con ogni governo, poi possiamo essere d’accordo o no. La nostra organizzazione insieme alla Uil nel mese di dicembre abbiamo proclamato iniziative di mobilitazione per chiedere un cambiamento. Il fatto che la presidente del consiglio abbia accettato di partecipare lo considero un fatto positivo, perché mostra rispetto e considerazione di un’ organizzazione che rappresenta migliaia di persone”.
Un congresso per presentare proposte precise alla politica e indicare un nuovo modello sociale ed economico. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha spiegato alla stampa il senso del XIX congresso nazionale della Cgil, che si terrà al Pala Congressi di Rimini dal 15 al 18 marzo. Quattro giorni di dibattiti, interventi, confronti su tutti i problemi del momento: dalla precarietà al rinnovo dei contratti, dalla riduzione dell'orario di lavoro alla riforma fiscale, dalla formazione retribuita alla transizione digitale ed ecologica, dalla riforma delle pensioni a quella del fisco, dall'autonomia differenziata alla legge sulla rappresentanza, dai diritti delle donne alla guerra in Ucraina.
"Nel corso del congresso faremo su ogni tema proposte precise - ha sottolineato Landini - perché compito del sindacato è dare risposta ai bisogni delle persone: vogliamo confrontarci con tutte le forze politiche, del governo e dell'opposizione, perché pensiamo che il sindacato, nella sua autonomia, si raffronta alla pari con tutti". Ed infatti a Rimini è previsto il 16 marzo un incontro con Carlo Calenda (Azione) Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni, (Sinistra italiana), Elly Schlein (Pd) ed il giorno dopo, alle ore 12, vi sarà l'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Non mancheranno naturalmente gli esponenti della società civile, da Don Ciotti (Libera), ad Andrea Riccardi (Comunità di Sant’Egidio), per proseguire con Giovanni Maria Flick, presidente emerito Corte costituzionale, Gianfranco Pagliarulo, presidente Anpi e Gilbert F. Houngbo, direttore generale Oil. Ed ancora, tra gli ospiti, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente Cei e l'attivista iraniana Pegah Moshir Pour. Come sempre, ci saranno poi i rappresentanti dei sindacati italiani ed internazionali.
Il Congresso della Cgil indicherà un nuovo modello sociale
"Partiamo dal fatto che siamo dentro a una situazione straordinaria, in presenza di una crisi democratica che non ha precedenti", ha affermato Landini. "I bisogni delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare devono tornare al centro dell'azione sindacale e politica dei governi e dei parlamenti". Occorre, secondo il leader Cgil, allargare la rappresentanza, in particolare verso i giovani "affinchè tutti abbiano tutele e diritti per vivere dignitosamente". Il tema centrale è "quale società vogliamo costruire: l'obiettivo è la trasformazione del modello sociale ed economico" a partire dal superamento della precarietà. Significa "cambiare le leggi sbagliate ed affermare che l'ingresso al lavoro deve essere fondato sulla stabilità". Poi c'è la questione delle retribuzione "perché si è poveri lavorando e metà del paese non arriva alla fine del mese". L'attenzione va quindi rivolta al rinnovo dei contratti di lavoro e ad una "vera, radicale riforma fiscale, per costruire un nuovo patto di cittadinanza basato sull' allargamento della base imponibile", recuperando risorse per fare investimenti pubblici nella sanità e per rilanciare lo sviluppo del Paese". Rispetto alle ipotesi di riforma fiscale circolate, Landini ha spiegato che "da quel poco che si capisce, la proposta del sindacato va nella direzione opposta rispetto a quella che sta discutendo il governo. Però prima di esprimere un giudizio su una proposta - ha precisato - voglio conoscerla e capire concretamente qual è, proprio perché non siamo pregiudiziali. Ma non ci è stato presentato nulla, circolano solo bozze e io non discuto di bozze ma di cose concrete”