Politica

Ucraina e invio di armi, da Letta a Schlein: le giravolte della Sinistra

Di Paolo Diodati

Sul caso Ucraina e l'invio di armi a Kiev gli eredi dei comunisti, passando da Enrico Letta alla Schlein, son passati dalla padella alla brace

Guerra Ucraina, Schlein gioca a fare la pacifista ma si dice favorevole all'invio di armi e Kiev: faccia pace con sè stessa. Il commento 

Insomma, gli eredi dei comunisti, passando da Enrico Letta alla Schlein, son passati dalla padella alla brace. Il loro sperare nel "sol dell'avvenire" è storicamente legato e ottimamente sintetizzato, dall'espressione  "Ha da veni' Baffone!", quando Baffone, lo spietato dittatore Stalin, era indifendibile. Frase divenuta così popolare, da resistere nella memoria popolare dopo una settantina d'anni, a tal punto da essere usata in una recente canzone in napoletano stretto (Giovanni Block, Adda venì Baffone).  Questo, il passato. Ora sperano in Biden e la Schlein.

Salvo gl'indipendenti che, documetandosi, non esitano a lasciare il gregge, gli eredi del PCI, ora vedono il sol dell'avvenire nella democrazia guerrafondaia di Biden e nel caos cattocomunista ottimamente rappresentato dalla "rivoluzionaria" eletta da chi voleva finire di affossare il PD. Quanti sono, nell'area dal PD all'estrema sinistra, i partiti satelliti, le correnti, partitucoli, correnti, gruppi e gruppetti con un capetto che cerca di farli essere meno litigiosi? Sarà una caratteristica dell'individualismo italiano, l'aspirazione al monopartito (partito con un solo iscritto) tant'è che l'autoironia ha portato alla nota esagerazione "Un italiano un'idea, due italiani due idee (ovviamente diverse) tre italiani, un partito."

Ma con la Schlein siamo al massimo. Lei non va d'accordo neanche con se stessa: infatti è pacifista, ma è favorevole all'invio delle armi al bullo in divisa da operaio (secondo la Meloni). Insomma lei sembra in disaccordo totale con la Meloni, ma sull'argomento diventato il più importante, che di giorno in giorno spinge ad essere sempre più pessimisti sulla possibilità di fermarci prima del baratro, sta con la Meloni e con la minoranza degli italiani.

Ritengo sia dovere di ognuno di noi, contribuire a mettere in chiaro di chi sia la responsabilità di un comportamento che dimostra ignoranza della storia e quindi superficialità, vanità e decisionismo irresponsabile. Non si dovrebbe permetterle di dire (alla Meloni) "L'invio di armi e soldi a Zelensky, l'ha voluto il popolo italiano."