Commissario alluvione, Foti (FdI): "Il governo sceglierà collegialmente"

"Il problema non è la scelta del nome, ma il metodo"

Di Alberto Maggi
Giorgia Meloni e Tommaso Foti
Politica

"Ci sarà il tempo per verificare se vi siano state o meno inadempienze"

 

"La realtà è che la scelta sarà fatta dal governo nella sua collegialità e nei tempi adeguati". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti risponde alla domanda di Affaritaliani.it sulla nomina del commissario per l'emergenza alluvione in Emilia Romagna.

Condivide l'ipotesi del presidente Bonaccini commissario per l'alluvione e la ricostruzione dell'Emilia Romagna?
"Sul commissario si leggono tante ricostruzioni giornalistiche che poco interessano agli italiani. La realtà è che la scelta sarà fatta dal governo nella sua collegialità e nei tempi adeguati. Ad ogni modo, concordo con l’opinione del presidente Bonaccini quando dice che il problema non è la scelta del nome bensì l’individuazione di un metodo. Occorre fare una vera e propria operazione culturale perché, finita l'emergenza, sarà imprescindibile concentrarsi sulla necessità di realizzare opere che contemplino serie azioni di prevenzione strutturale, inserite all'interno di un piano nazionale che preveda una strategia unitaria. In questa direzione sta lavorando il governo".

Crede che si debba far luce sulle responsabilità delle giunte di Centrosinistra per quanto accaduto?
"L'Emilia Romagna è ancora in piena fase emergenziale, con 622 strade ancora chiuse, un migliaio di frane attive e 23mila evacuati: fare polemica ora vuol dire disgustare l’opinione pubblica. C'è una situazione di crisi in atto e occorre vincerla tutti insieme. Poi, ci sarà il tempo per verificare se vi siano state o meno inadempienze. Una riflessione sui dati è però d’obbligo. Negli ultimi 13 anni per la prevenzione del rischio idrogeologico sono stati spesi in Italia 10,57 miliardi di euro con l’obiettivo di realizzare più di 11 mila progetti. Di questi però solo poco più di 4000, cioè il 43%, sono stati ultimati. Se gli stanziamenti ci sono ma le opere non si concludono significa che le stesse non realizzano le finalità per le quali sono state progettate, appaltate e compiute. La logica distributiva delle risorse attuata nel passato non sempre ha funzionato. Da qui ai prossimi 10 anni vi sono 21 miliardi da spendere per la difesa dell’assetto idrogeologico. Non mancano quindi i soldi, ma occorre una selezione delle opere che premi, prioritariamente, una prevenzione di tipo strutturale".

Il governo ha stanziato due miliardi di euro. Ci saranno altri fondi?
"Penso che la prima risposta forte il governo l'abbia già data con il tempestivo stanziamento di 2 miliardi di euro. È evidente che poi ci sarà la fase in cui bisognerà anche capire l’esatta entità dei danni. Oggi il premier Meloni effettuerà un ulteriore sopralluogo in elicottero sui territori colpiti dall'alluvione insieme al presidente della Commissione europea Von der Leyen. Lasciamo lavorare il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei ministri – che oggi si riunirà nuovamente - con la serenità con cui hanno operato in questi giorni. Ci saranno aiuti puntuali, adeguati ed efficaci. L’Emilia Romagna si rialzerà in piedi grazie al sostegno del governo e di tutta la Nazione".

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