Dl rave, la Camera approva il testo. 13 FI non partecipano al voto

Dl rave: Pd protesta in Aula contro provvedimento mostrando Costituzione. Da reato rave a medici no-vax, le misure del decreto

Politica

Dl Rave, via libera della Camera con 183 sì

La Camera dà il via libera al decreto rave con 183 voti favorevoli, 116 contrari e una sola astensione. Sul decreto è scattata la cosiddetta 'tagliola'. Il provvedimento è stato messo ai voti subito dopo la riunione dei capigruppo, ottenendo il disco verde dell'emiciclo tra le lamentele e i borbottii in Aula delle opposizioni.

Dl Rave: Pd protesta in Aula contro provvedimento mostrando Costituzione

Protesta dei deputati Pd durante il voto finale sul decreto legge contenente le norme anti-rave e quelle su riforma della giustizia, ergastolo ostativo e Covid. Gli esponenti Dm hanno mostrato dai propri banchi copie della Costituzione, per segnalare la contrarietà ai contenuti del provvedimento, senza far riferimento al metodo seguito, vale a dire la decisione del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di applicare la cosiddetta ghigliottina.

Dl Rave: 30 assenti maggioranza, 13 FI non partecipano al voto

Che il decreto Rave presentasse alcune criticità; per i parlamentari di Forza Italia non è; una novità;. Non per le norme sul reato di rave o per l'ergastolo ostativo, bensì; per le misure che prevedono il reintegro dei medici no vax. Tanto che già in prima lettura al Senato, la stessa capogruppo Licia Ronzulli non ha partecipato al voto. Malessere che si è ripetuto alla Camera: in occasione del voto definitivo, scorrendo i tabulati ufficiali della votazione, sono 13 i deputati azzurri che non hanno partecipato al voto pur non essendo in missione, mentre gli assenti per missione sono 4. "Non ho partecipato al voto non perché non condividessi tutti i contenuti del decreto ma perché al suo interno, all'articolo 7, c'è; una norma che non condivido e cioè la revoca della sospensione dell'attività professionale per i cosiddetti medici 'no vax'", spiega ad esempio il presidente della commissione Affari costituzionali Nazario Pagano.   In tutto le assenze nella maggioranza sono 53, di cui 30 quelle per così; dire non giustificate, ovvero i deputati che non hanno votato ma non compaiono nell'elenco di quelli in missione. Nel dettaglio, sono 9 i leghisti in missione e 9 quelli che non partecipano al voto; 9 in missione per FdI e 6 non partecipano al voto. Infine, 1 in missione e 2 non partecipano al voto tra i deputati di Noi moderati.

Dl Rave: Pd, su Covid enti locali si sostituiranno a governo

“Comuni e enti locali faranno ciò che non fa il governo sul Covid. Prima abbandonati dall’esecutivo con la Legge di bilancio. Ora con il caos e la cultura no vax dello stesso governo sono ancora lasciati soli su indirizzi e direttive da dare a tutte quelle strutture ospedaliere e servizi sociosanitari dove si trovano persone fragili e malate che sono a rischio. Con il via libera alla ideologia no vax del sottosegretario alla Salute, quando afferma che i vaccini non servono e ora con il rifiuto di valutare di introdurre misure prudenziali in caso di aumento di contagi in alcune situazioni a rischio, si crea una situazione di caos proprio nei territori e nelle città dove vi sono le strutture più sensibili. Oggi non è una bella giornata per chi nelle città, nei comuni, negli ospedali, dovrà occuparsi direttamente di Covid”. Così il deputato Pd Andrea Gnassi.

“Il governo - aggiunge Gnassi - ha messo la fiducia e la tagliola che stoppano qualsiasi proposta sul decreto Rave che contiene in modo assurdo norme di fatto no vax. Il governo impone al Parlamento di non valutare l’adozione di eventuali misure precauzionali sul Covid. Come si fa a respingere la proposta di valutare in caso di eventuale aumento dei contagi di prendere misure precauzionali e preventive come indossare le mascherine in ospedali e residenze assistenziali sociosanitarie per anziani? Come si fa a far assistere un malato da un medico no vax?".   

"Per fortuna - riprende l'esponente Pd - esiste un articolato sistema istituzionale, quello degli enti locali e dei sindaci che, insieme ad autorità sanitarie locali e regioni, insieme a prefetti in sede di Cosp (coordinamento di sicurezza pubblica), non solo sanno stroncare rave illegali con le norme esistenti, senza norme civetta, ma sapranno attivare e stanno già avviando un monitoraggio costante sui territori per prendere poi indirizzi volti alla tutela della salute. Il ministro, quale uomo di scienza, se il suo governo crea questo caos, sia puntuale e preciso nel prendere decisioni e non si limiti all’appello che il Paese si prepari ma indichi anche come. Su questo fronte non solo non faremo opposizione ma fronte comune”.

Dl Rave: Carfagna, su covid arretramento irresponsabile

“Errare è umano, perseverare è diabolico. E nel caso del cosiddetto decreto rave anche irresponsabile. Il provvedimento segna infatti un pericoloso arretramento nella lotta al covid, tanto più grave nel momento in cui il virus torna a rialzare minaccioso la testa”. Così Mara Carfagna, presidente di Azione, che aggiunge: “Il reintegro dei medici no vax, l’abolizione dell’obbligo di isolamento per i positivi e dell’obbligo delle certificazioni verdi per accedere negli ospedali e nelle Rsa, la sanatoria di fatto sulle multe per gli over 50 che non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale, erano tutti pessimi segnali già due mesi fa ma diventano misure incomprensibili adesso, proprio quando il ministro della Salute dispone tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina ed emana circolari che invitano a usare le mascherine al chiuso e a prepararsi per l’inverno". "E’ chiaro che l’allarme è elevato, non c’era assolutamente bisogno di un allentamento. Una cessione al revisionismo no vax – conclude - che legittima quanti non hanno rispettato le regole e che rischia di costare caro a tutti, anche a coloro che invece le regole le hanno sempre responsabilmente rispettate”.

Da reato rave a medici no-vax, le misure del decreto

- IL RAVE DIVENTA REATO

L’articolo 5, come modificato nel corso dell'esame da parte del Senato, introduce nel codice penale, all’articolo 633-bis, il nuovo delitto di “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica”, in base al quale è punito, con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000, chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento.

- COVID E MEDICI NO VAX

Si stabilisce che le norme transitorie sull'obbligo di vaccinazione contro il Covid-19 per i lavoratori che operano nei settori sanitario, sociosanitario e socioassistenziale non trovano più applicazione dal 2 novembre 2022 e si stabilisce la sospensione fino al 30 giugno 2023 delle sanzioni amministrative pecuniarie, pari a cento euro, previste per l'inadempimento dell'obbligo di vaccinazione. Inoltre, si annulla l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall’isolamento dopo aver contratto il Covid-19. Allo scadere di 5 giorni sarà quindi possibile tornare a svolgere le normali attività. Allo stesso modo è stata ridotta anche la durata del regime di auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con persone positive. Il termine dei 10 giorni è stato diminuito a 5, sempre con l’obbligo di indossate la mascherina Ffp2 in caso di assembramenti, e non sarà nemmeno più obbligatorio sottoporsi a tampone una volta finito il periodo di auto-sorveglianza.

ERGASTOLO OSTATIVO

Modificato durante l'esame al Senato, anche con interventi emendativi da parte dell'esecutivo, nei primi articoli il decreto interviene sul tema dell’accesso ai benefici penitenziari e alla liberazione condizionale da parte di detenuti condannati per specifici reati, particolarmente gravi, e ritenuti tali da precludere l'accesso ai benefici stessi in assenza di collaborazione con la giustizia (c.d. reati ostativi). In particolare, si prevede l’innalzamento della durata del periodo di pena da espiare (almeno trenta anni di pena, quando vi è stata condanna all’ergastolo, in luogo dei precedenti ventisei) per l’accesso alla liberazione condizionale del detenuto per reati ostativi non collaborante, nonché l’allungamento della durata della libertà vigilata (dieci anni, anziché cinque) in caso di condanna all’ergastolo. Si prevedono poi specifiche disposizioni che rendono più gravoso il regime di accesso ai benefici penitenziari e alla liberazione condizionale. Il provvedimento apporta una novità in materia: prevede infatti che ai benefici penitenziari siano ammessi i condannati per reati contro la Pubblica amministrazione, dalla concussione alla corruzione al peculato, anche se non hanno collaborato con la giustizia.

- CONTROVERSIE SPORTIVE

Fino al 31 dicembre 2025 le controversie aventi ad oggetto i provvedimenti relativi alla ammissione ai campionati professionistici e dilettantistici adottati dalle federazioni sportive nazionali, riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) e dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) possano essere trattate attraverso la disciplina speciale dettata durante il periodo dell'emergenza epidemiologica.

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