Politica
Mattarella, discorso di fine anno: solita omelia pesante e senz’anima
Padre Sergio dal Colle: omelia pesante, notarile, senz’anima. C’è una donna a Chigi, ok, ma perchè ha taciuto che è la leader del primo partito del Cdx?
Il discorso "notarile" di fine anno di Sergio Mattarella
Sergio Mattarella, nel primo discorso del settennato-bis, ha sottolineato il dovere, per tutti, di rispettare la Costituzione e i timori per l’aumento dei poveri. L’appello: “Chi paga le tasse fa bene all’Italia!”. Discorso da notaio ottantaduenne di Castellammare sul Golfo (TP), non da primo cittadino della Nazione, che lascerà a 89, al termine di un anno denso di sconvolgimenti, guerre, cambiamenti, da noi e all’estero.
Quei moniti, pesanti, che ti portano a dire: ok, moscio, ma buono. Ma di cui, se stringi, resta poco di memorabile, come in quelli, letti nel primo, non memorabile, settennato del politico dc, rieletto, come Napolitano, ma distante dal Paese reale. Ottimo solo l’appello ai giovani a guidare sobri e attenti per evitare gli incidenti stradali: nel 2022, quasi 3000 morti!
Bene l’omelia di padre Sergio sul niet alle ambiguità, in primis di Berlusconi e Salvini, sul sostegno all’Ucraina, fierezza nella difesa di un Paese, orgoglio nel sostegno alla resistenza di Zelensky. Ha sorvolato sulla svolta politica di fine settembre: a Palazzo Chigi, per la prima volta, una giovane donna, certo, ma silenzio e gelo sulla premiership, politica, affidata dagli elettori alla leader del partito egemone del Centrodestra.
Che deve guardarsi dal putinismo di nonno B. (reso più ricco dalla vendita de “il Giornale” agli Angelucci) e Salvini e dai graffi della forzista Ronzulli. Assenti, nell’atto notarile del 31 dicembre sul Colle, le morti sul lavoro e nelle carceri, le eurotangenti e la crisi del suo partito, il Pd, a cui serve un leader forte, che si candidi a governare l’Italia, non le correnti, dopo i flop di Zingaretti e Letta junior.