Csm, è ufficiale: Gratteri nominato nuovo procuratore di Napoli

Dopo oltre 30 anni in prima linea nella lotta alla ’ndrangheta, il magistrato Gratteri lascia la Calabria e passa alla guida della Procura di Napoli

di redazione politica
Nicola Gratteri
Politica

Nicola Gratteri nuovo procuratore di Napoli. L'annuncio ufficiale 

Dopo tanta attesa la notizia è ufficiale: Nicola Gratteri lascia la Calabria e passa alla guida della Procura di Napoli, indicato con 19 preferenze dal plenum del Cms. In rosa, con lui, l'aggiunta Rosa Volpe (che è stata facente funzioni alla Procura di Napoli dopo la nomina di Giovanni Melillo alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo), e Giuseppe Amato, a capo della Procura di Bologna. Con oltre 30 anni di esperienza alle spalle, sempre in prima linea nella lotta alla ’ndrangheta, il magistrato andrà quindi al vertice, come deciso dal Csm questa mattina, dell’ufficio inquirente più grande d’Italia.    

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Gratteri veste la toga dal 1986 e ha sempre svolto funzioni in uffici giudiziari calabresi: prima come giudice al tribunale di Locri, dove, dal 1991, ha iniziato la sua carriera di pubblico ministero, ruolo svolto poi anche alla Procura di Reggio Calabria (di cui nel 2009 è diventato procuratore aggiunto), fino all’incarico direttivo di capo dei pm di Catanzaro svolto dal 2016 a oggi.    

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Da sostituto procuratore a Locri si è occupato di scottanti inchieste sui legami tra 'ndrangheta, politica, massoneria e sul traffico di droga e armi. Nel 1993, è sfuggito a tre attentati organizzati nel giro di tre settimane. Nel giugno 2005, il Ros dei Carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalashnikov, bombe a mano) che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri. 

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Nel giugno 2013, il presidente del Consiglio Enrico Letta lo nomina componente del corpo di esperti per l'elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata. Nel febbraio 2014 il Governo Renzi lo propone come ministro della Giustizia, ma alla fine prevale Andrea Orlando, già ministro dell'Ambiente del governo Letta, forse a seguito di una mai smentita opposizione del presidente Napolitano. Il 27 febbraio 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, annuncia la nomina di Gratteri a consigliere della Commissione. Gratteri ha accettato l'incarico compatibilmente col suo ruolo in procura. Nell'agosto 2014 Renzi nomina Gratteri presidente della commissione per l'elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie.Il 4 maggio 2022 nella votazione del Csm per l'elezione del nuovo Procuratore Nazionale Antimafia viene battuto da Giovanni Melillo per 13 voti a 7. 

Nel suo curriculum numerosissime e rilevanti indagini antindrangheta, tra cui spiccano quella sulla strage di Duisburg del 2007, e la maxi-inchiesta, in anni più recenti, denominata ‘Rinascita Scott’. La sua esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata viene definita “ampia e profonda”, soprattutto nella sua dimensione nazionale e transnazionale. Di Gratteri, in particolare, nella delibera approvata oggi dal Csm si mette in luce “l’indiscusso valore”, l’”assoluto rilievo dell’esperienza professionale maturata”, il “prestigio di cui gode negli ambienti giudiziari e forensi, l’impegno e la passione spesi in modo costante nel lavoro giudiziario”. E ancora: “l’esercizio ultratrentennale di funzioni inquirenti e requirenti nella materia del contrasto alla criminalità organizzata” di Gratteri, secondo Palazzo dei Marescialli, “palesa l’esistenza di una conoscenza vastissima e profonda dei fenomeni criminali e degli strumenti investigativi più efficaci”. 

 

 

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