Politica
Gratteri: "Io in campo? Mai! Non voglio fare mediazioni con il potere"
Gratteri ad Affari: "Io davanti a santuari inespugnabili? Nessuno può permettersi di dirmi che cosa fare, altrimenti me lo mastico come un chewing-gum"
Gratteri: "Io in campo? Mai. Non sono disposto a fare mediazioni al ribasso con il potere"
“Sono abituato a prendere decisioni, a partecipare a 8-10 riunioni al giorno e a rapportarmi con oltre 3.000 persone ogni giorno di cui ho la responsabilità. Oggi la politica è mediazione al ribasso, ma non è così che si risolvono i problemi degli italiani”. Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica a Catanzaro, esclude senza mezzi termini la possibilità di una sua candidatura politica rispondendo alle domande del direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, nel corso della serata - organizzata da Laura De Mola del Mondadori Point di Fasano - alla Masseria San Giovanni di Raoul Bova (seconda edizione della rassegna letteraria “LibriAmo…tra gli ulivi”), in cui ha presentato il nuovo libro “La Costituzione attraverso le donne e gli uomini che l’hanno fatta” (edito Mondadori), scritto a quattro mani con Antonio Nicaso, con le illustrazioni di Marta Pantaleo.
“Si è mai trovato davanti a un santuario inespugnabile dove le è stato detto o fatto capire che era meglio lasciar perdere o fermarsi?”, ha chiesto il direttore Perrino. E il magistrato ha risposto in maniera lapidaria, tra gli applausi del pubblico: “Nessuno si può permettere di dirmi questo, altrimenti me lo mastico come un chewing-gum”.
“Non crede – ha domandato il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino – che la sua straordinaria esperienza civica la obblighi a un impegno politico? Ora che ci sono le elezioni si va in cerca dei candidati più improbabili: siamo in un momento di disruption favorevole perché un uomo destabilizzante come lei possa entrare nel palazzo: che cosa fa a Catanzaro? Non è un po’ riduttivo per lei?”.
E Gratteri non si è fatto pregare a rispondere, partendo dal suo vissuto. “Ho fatto una vita da selvaggio e quando tornavo a casa mi toglievo scarpe e pantaloni per evitare di consumarli – ha risposto a Perrino – E se giocavo a calcio, anche se mi facevo male dovevo evitare di zoppicare. Altrimenti, altro che metodo Montessori. Ho vissuto in case senza imposte e ho preparato da solo, in due anni, il concorso da magistrato. Sono arrivato diciassettesimo allo scritto, poi all’orale ho perso qualche posizione. Amo questo lavoro in modo viscerale, partecipo a 7-8 perfino 10 riunioni al giorno e mentre mangio parlo con la polizia giudiziaria. Sono un po’ come il personaggio di Carlo Verdone in ‘Viaggi di nozze’. Però sono un decisionista, sono abituato ad ascoltare tutti ma alla fine della riunione la polizia giudiziaria parte a razzo per fare quello che ho chiesto loro di compiere. Oggi invece la politica è mediazione al ribasso, un compromesso che non permette di fare la rivoluzione e di risolvere i problemi dell’Italia e degli italiani. Sono allenato e abituato a comandare, in Calabria ho la responsabilità di oltre 3.000 uomini, il mio ufficio è una sorta di catena di montaggio”.
Il magistrato ha poi spiegato come intende il suo impegno sociale: “Ogni settimana ricevo nel mio ufficio gli ultimi – ha concluso Gratteri – quelli che nessuno ascolta. Do loro la parola per 10 minuti e cerco di risolvere i loro problemi. Certo, ogni tanto arrivano anche quelli un po’ più ‘matti’, ma ne complesso sono persone che portano istanze vere. Io faccio questa vita, che c’entro con la mediazione al ribasso? Ho accettato di fare il consulente gratuito e con altri professionisti e magistrati ho prodotto libri e progetti di riforme. Sa quanti parlamentari mi chiamano per chiedermi consigli?