Deleghe, l'alt di Lega e Forza Italia sull'accentramento delle deleghe a Chigi
La proposta di tre super-comitati a Palazzo Chigi su mare, Sud e transizione ecologica. Ma alla fine del Consiglio dei ministri due scompaiono
La sfida nel governo sulle deleghe e i poteri alla premier Meloni
Discussione accesa nel governo sulle deleghe destinate ai ministeri senza portafogli. Secondo quanto scrive La Stampa c'è stato un confronto sulle deleghe che riguardano, tra l'altro, il dicastero del Mezzogiorno e quello degli Affari regionali nel consiglio dei ministri. Secondo la Stampa, "Lega e Forza Italia sostengono di aver sventato il blitz sulla redistribuzione delle deleghe, che Giorgia Meloni avrebbe voluto realizzare attraverso la creazione di tre comitati a Palazzo Chigi".
Secondo quanto scrive Ilario Lombardo, la premier aveva l'obiettivo di "centralizzare il più possibile a Palazzo Chigi, o attraverso uomini di assoluta fedeltà (tutti di Fratelli d’Italia), il controllo sulle deleghe più contese o quelle dove transitano i miliardi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza".
Continua il quotidiano di Torino: "Tra le bozze visionate nel pre-consiglio dei ministri e il decreto arrivato in serata sul tavolo del Cdm le differenze sono significative. Le correzioni al testo, che La Stampa è riuscita a visionare, hanno tranciato di netto intere proposte. L’idea iniziale prevedeva tre Comitati interministeriali: uno per la Transizione ecologica, uno per le politiche del Mare, e il terzo denominato Comitato strategico per il Sud. Due – secondo e terzo – istituiti presso la presidenza del Consiglio e tutti e tre presieduti dal capo del governo o da un ministro di competenza. Nel caso delle politiche del Mare e del Sud, in entrambi il sostituto di Meloni sarebbe stato Musumeci. È finita però diversamente. Il Comitato strategico per il Sud è scomparso. Al suo posto, il titolo dell’articolo 13 riporta Piano strategico per il Sud”.
Sempre la Stampa: "Sta di fatto che i leghisti e i berlusconiani escono soddisfatti dal Cdm. Le deleghe sono salve. Grazie a una deroga ad hoc, il fedelissimo sottosegretario Mantovano riceverà anche la delega sui servizi, ma alla fine, Meloni poteva concentrare a Palazzo Chigi ancora più potere di quello che ha", conclude la Stampa.