Esteri
"Cop 27? Pessimista. Urso con le trivelle uccide la transizione ecologica"
Intervista al deputato e leader dei Verdi Angelo Bonelli su Cop 27, trivellazioni, energia, auto elettriche, mercato europeo e politica interna
Cop 27 al via, parla il leader dei Verdi Angelo Bonelli
Tutto pronto per la 27esima edizione della Cop a Sharm el-Sheikh, la conferenza internazionale per il clima. Con la guerra in corso tra Russia e Ucraina e i ricatti energetici di Mosca, i target energetici sembrano svanire. L'attivista per il clima Greta Thumberg non parteciperà e ha definito l'evento come un appuntamento per fare greenwashing.
Il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans si aspetta conclusioni ambiziose dalla Cop 27, e lei?
“Sono pessimista. Il conflitto Russia-Ucraina sta facendo prendere ai governi scelte che non vanno nella direzione della transizioni ecologica. Il governo italiano sta andando nella direzione opposta. Ci sono decisioni e provvedimenti che renderanno dipendente l’Italia dagli idrocarburi per i prossimi decenni. Non viene previsto alcun ruolo centrale per le energie rinnovabili. Ci sarà lo sblocco delle trivellazioni ma non si parla di sblocco degli oltre 180 gigabyte di energie rinnovabili bloccate dallo Stato. Potrebbero portare l’Italia a un’autonomia energetica con decine e decine di migliaia di metri cubi di gas che rilancerebbero l’economia”.
Il ministro per le Imprese Urso ha dichiarato che prenderà la strada delle trivellazioni nell’Adriatico
“Diffonde dati non veri. Ha dichiarato che nel mar Adriatico ci sarebbe un giacimento da 70 miliardi di metri cubi. Tutto falso. È smentito dai dati del ministero che lui guida. Non esiste nessun giacimento da 70 miliardi di metri cubi. Tra i giacimenti esistenti al massimo si arriva a 17-18 miliardi di metri cubi. Raccontano fandonie inammissibili, falsificano i dati per costruire una narrazione e per continuare sugli idrocarburi. In realtà dietro c’è l’intenzione di continuare con l’importazione di gas e fare in modo che la strategia energetica del nostro Paese sia fatta dall’Eni che ha fatto extraprofitti inaccettabili sul piano morale. Di fronte a una crisi sociale, economica e ambientale abbiamo una società come l’Eni che ha fatto nei primi 6 mesi dell’anno un utile del +700% e nei primi 9 mesi un extraprofitto di 11 miliardi di euro mentre abbiamo le imprese in ginocchio”.
Come si presenta l’Italia alla Cop 27?
“Urso ha detto che vuole fare dell’Italia un hub del gas europeo utilizzando il gas d’importazione che viene dal Nord Africa. Questo significa ammazzare la transizione ecologia, fregarsene dei cambiamenti climatici. Significa dimenticare che questa estate i nostri fiumi si sono trasformati in corridoi di sabbia. I ghiacciai si sono sciolti, tredici persone sono morte alla Marmolada. Abbiamo decine di migliaia di ettari di terra che attraverso la siccità si sono desertificati e che quindi non possono essere più coltivati. Di fronte a tutto ciò il biglietto da visita del governo italiano alla Conferenza sul clima internazionale è drammatico. Guardano al passato, al Medioevo”.
Ma non è inutile la Conferenza sul clima senza la presenza, o comunque la volontà politica, delle grandi potenze come Russia, India e Cina di cambiare modello di sviluppo?
“L’Europa deve rappresentare l’avanguardia sulle scelte climatiche. Questo può condurre anche i paesi che emettono più Co2, dal punto di vista quantitativo ma meno dal punto di vista pro-capite, perché noi occidentali dal punto di vista pro-capite emettiamo più Co2 rispetto ad altri, ad assumere decisioni importanti. Per esempio la proposta europea di introdurre una carbon tax di frontiera è un elemento importante che può aiutare le nostre imprese ad essere competitive e a evitare il dumping sociale. Se in Cina un x prodotto costa 10 volte meno di quel prodotto in Europa è perché ci sono regole ambientali diverse e c’è maggiore dumping sociale. Se facciamo in modo che nel mercato europeo sia consentito l’accesso solo ai prodotti che rispettino gli standard ambientali noi diamo un impulso importante agli altri paesi affinché si adeguino. Il mercato europeo fa appetito anche alla Cina. Ci sono segnali importanti. Pechino si è messa a produrre molte auto elettriche”.
Il ministro per i Trasporti e le Infrastrutture Matteo Salvini è contrario
“L’argomento di Salvini è questo: ‘le auto elettriche sono prodotte in massa dalla Cina e quindi c’è il pericolo di diventare dipendenti dalla Cina’. È una sciocchezza. Questo è il modo di rinunciare a un’industria europea. Germania e Francia da tempo hanno avviato centri di conversione industriale verso l’auto elettrica. Il problema è evitare che le nostre filiere arrivino per ultime. Una cosa giusta che dice l’Ad di Stellantis (Carlos Tavares ndr) è che il nostro governo deve garantire una corretta competitività e torniamo al ragionamento di prima sui prodotti cinesi che non possono arrivare in Europa e fare una competizione scorretta. Se l’Ue accelera su questo fronte diamo grande impulso. Bisogna avviare questi grandi processi di modernizzazione che sono inevitabili. Io sono accusato di essere quello che dice no a tutto ma è il ministro per l’Ambiente Picchetto Fratin che dice no alle auto elettriche. C’è chi dice no anche ai pannelli fotovoltaici perché sono prodotti dai cinesi ma dicono sì agli idrocarburi che sono i responsabile del caro-energia. I pannelli fotovoltaici costano pochissimo. Rinunciare a questa modernizzazione è fare un danno all’economia e alla società”.
@GabrielePenna1
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