Dossieraggio, "è come la P2". Svelati i dati di Renzi, Casaleggio e Santanchè
Traffico di “segnalazioni” su politici e imprenditori, file finanziari diventati di dominio pubblico. Meloni frena sul complotto ma Crosetto: "Sembra la P2"
Dossieraggio, tutte le verità dell'inchiesta tra Copasir e Perugia
Il caso dossieraggio accende l'estate della politica italiana tra "imbarazzi, silenzi, sospetti", scrive oggi Repubblica. Secondo il Corriere della Sera, il caso su cui indaga la Procura di Perugia è già sul tavolo del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. "Il primo step del comitato parlamentare presieduto da Lorenzo Guerini potrebbe essere quello di sentire l’autorità delegata del governo, vale a dire Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio che detiene la delega ai servizi segreti".
L’indagine di Perugia, intanto, si concentra sulle deviazioni dai compiti istituzionali. Non solo del finanziere, il luogotenente Striano, ma anche "l’attività del «Gruppo Sos» di quell’ufficio giudiziario. Presso il quale giungevano (e giungono, ma ora il sistema di trattamento dei dati è profondamente mutato) migliaia di segnalazioni, dentro le quali bisognava pescare quelle meritevoli di approfondimento", scrive il Corriere della Sera.
"Di che tipo? Dall’indicazione di un nome, attraverso l’accesso alla banca dati della Dna e ad altri sistemi informatici (da quello dell’Agenzia delle entrate in giù) è possibile raccogliere informazioni da cui ricostruire l’intera vita di una persona, sotto il profilo economico e non solo. Che uso si poteva fare o è stato fatto, dopo, di quei potenziali «dossier»", spiega sempre il Corriere. "Le centinaia di accessi relativi a nomi della politica e non solo, hanno fatto sorgere il dubbio di attività che difficilmente sarebbero potute sfociare verso indagini collegate alla criminalità organizzata e al riciclaggio, dietro il quale spesso si nascondono gli affari delle mafie".
I dati finanziari finiti nei dossier, Crosetto: "Come la P2"
Intanto, come scrive la Stampa, "dai piccoli bonifici in famiglia alle maxiconsulenze da paradisi fiscali. Da Renzi a Casalino, da Grillo a Santanchè. È il mercato nero delle Sos l’oggetto dell’inchiesta della procura di Perugia, al momento per accesso abusivo a sistemi informatici. Dietro un indecifrabile codice alfanumerico, c’è una miniera di informazioni. Talvolta giudiziariamente rilevanti, talvolta no. Ma sempre e comunque utilizzabili, in privato o in pubblico".
Secondo il quotidiano di Torino, "dati sensibili di questo tipo sono tra quelli drenati dalle centinaia di ricerche informatiche su cui sta indagando ora la procura di Perugia. Ricerche effettuate in parte nella banca dati della Procura nazionale antimafia, in parte in quella della Finanza. Quindi le informazioni originate dalle Sos possono prendere due strade diverse: una legittima, nell’ambito di inchieste giudiziarie; l’altra parallela, abusiva e con finalità improprie, fino all’ipotesi di killeraggi e ricatti".
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha fatto partire l'inchiesta, vede un sistema molto ampio che paragona lui stesso alla P2. Per ora Giorgia Meloni frena l'ipotesi del complotto, sottolinea la Stampa. Non solo. Palazzo Chigi respinge chi vuole rivedere la norma “spazzacorrotti” sulla trasparenza bancaria. Ma la vicenda porterà senz'altro altri sviluppi.