Duro colpo all'autonomia leghista. 4 dimissioni nel comitato per i Lep

Lasciano Amato, Gallo, Pajno e Bassanini. Esulta il Pd

di redazione politica
Lega, Roberto Calderoli minaccia l'addio: "Se non passa l'autonomia lascio la politica". Foto Lapresse
Politica

Autonomia, Boccia (Pd): "Dimissioni Comitato Lep pietra tombale su ddl Calderoli"

Duro colpo per il progetto leghista del ministro Roberto Calderoli dell'autonomia differenziata. Oggi sono arrivate quattro "illustri" dimissioni all'interno del comitato per l'individuazione dei Lep creato nell'ambito della riforma sull'autonomia differenziata, uno dei cavalli di battaglia del governo.

Gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l'ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l'ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini hanno deciso di rassegnare le dimissioni perché - come scrive Il Sole 24 Ore nell'edizione odierna - "non ci sono più le condizioni per una nostra partecipazione ai lavori del Comitato".



Le lettere sono state recapitate allo stesso ministro leghista e al presidente del comitato, Sabino Cassese. In particolare, i quattro membri uscenti sollevano un problema sui costi dei Lep, cioè gli standard minimi di servizio pubblico indispensabili per garantire in tutto il territorio nazionale i "diritti civili e sociali" tutelati dalla Costituzione. Nella lettera, i quattro spiegano però che le dimissioni non sono un atto ostile all'idea di autonomia differenziata, "perché restiamo pienamente consapevoli dell'importanza che avrebbe per il Paese una completa e corretta attuazione" delle previsioni costituzionali, ma nascono dalle scelte compiute ora per partire.

Il Pd esulta: il progetto di autonomia è finito

"Se non erano bastate le posizioni dei tanti presidenti di regione, se non erano sufficienti i rilievi degli uffici competenti del Parlamento, oggi la lettera di Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco Gallo e Alessandro Pajno da il colpo finale al progetto dell’autonomia differenziata di Calderoli e della Lega". Lo dice il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

"Il merito della lettera demolisce lo scheletro di quel progetto di riforma dimostrando, se ancora ce ne era bisogno, che l’autonomia differenziata è solo una bandierina propagandistica del Carroccio che non ha possibilità di essere realizzata se non a costi che il Paese non si può permettere, pena l’ulteriore accentuazione delle diseguaglianze territoriali -spiega il presidente dei senatori del Pd-. Dalla lettera di dimissioni dal Comitato per l’individuazione del Lep emerge chiaro che la questione è quella dei costi dei livelli essenziali delle prestazioni, in pratica gli standard minimi di servizio pubblico essenziali per garantire in tutto il territorio italiano i diritti civili e sociali".

"Garantire questi livelli in maniera omogenea ha un costo, che alla luce delle scelte compiute nel ddl Calderoli rischia di essere imponente e di allargare ancora di più le diseguaglianze territoriali. A dimostrazione che la riforma della Lega non è gratis, perché non c’è riforma che sia a costo zero, e che a pagare sarebbero le regioni del Sud, già molto penalizzate in termini di garanzie di servizi", prosegue Boccia.

"Non potendo aumentare il deficit del bilancio dello Stato, il raggiungimento dei livelli essenziale passerebbe per aumenti di entrate e tagli di spesa, che andrebbero a colpire esattamente i servizi da garantire", spiega ancora il senatore dem.

"'Finché non sono stati determinati tutti i Lep -si legge nella lettera- e non sono stati ridefiniti, in relazione ai loro costi standard, gli strumenti e i modi per assicurare a tutte le regioni una effettiva autonomia tributaria che consenta loro di finanziare integralmente i Lep medesimi, l’effettiva portata di quei principi resta indeterminata e indeterminabile'. Gli autori della lettera poi ritornano sulla necessità del coinvolgimento del Parlamento nella definizione dei livelli essenziali, tema che come opposizione abbiamo più volte già sollevato. La lettera di Amato, Bassanini, Gallo e Pajno è la pietra tombale sul ddl Calderoli contro il quale in Parlamento continueremo la nostra battaglia", conclude Boccia.

Autonomia, Zaratti (Avs) "4 dimissioni valgono un fallimento, Calderoli non minimizzi"

“Il ministro Calderoli non provi a minimizzare il significato delle quattro 'illustri' dimissioni all'interno del comitato per l'individuazione dei Lep creato nell'ambito della riforma sull'autonomia differenziata: si tratta di un fallimento della sua operazione”. Così Filiberto Zaratti, capogruppo in commissione Affari costituzionali della Camera dell'Alleanza Verdi e Sinistra, che spiega: “Gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l'ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l'ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini con la loro decisione di rassegnare le dimissioni e con le motivazioni espresse nella lettera al presidente del Comitato Cassese hanno sancito che le conseguenze dell’autonomia differenziata sarebbero devastanti per il Paese".

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