È flop per Beppe Grillo a teatro. Mischia politica e spettacolo per soldi

Al debutto Beppe ha invitato i big della politica, tra cui Giuseppe Conte, ma non ha convinto la platea

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Beppe Grillo è in tour con lo spettacolo teatrale "Io sono il peggiore", ma il botteghino langue

Grillo è in giro per l’Italia con il suo tour, "Io sono il peggiore" e titolo non fu mai più azzeccatoIl Giornale ha fatto un po’ di conti. Al debutto di Orvieto Grillo ha invitato tutti i big della politica, tra cui Giuseppe Conte con risultati assai deludenti. L’Elevato ha rimediato solo qualche lancio di agenzia e qualche titoletto nelle pagine interne. Fortuna per lui che ha evitato in teatro altri lanci, come uova merce.

Ugualmente a Napoli, al Teatro Diana, è andata male anche perché i prezzi sono tutt’altro che proletari, arrivando ai 42 euro per la platea. Non male per il leader di un partito che si rivolge ai disoccupati e che ha creato il reddito di cittadinanza solo per avere in cambio il consenso con i soldi pubblici.

Al Teatro Colosseo di Torino 127 posti vuoti e anche a Catania non è andata molto bene. Insomma il vecchio comico arranca e sembra più Greta Garbo in "Viale del tramonto". Un vecchio capocomico sfiatato che ripete sempre lo stesso ritornello in cui non crede più nessuno dopo i disastri politici prodotti.

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Si veda ad esempio Virginia Raggi a Roma il cui nome evoca ancora disagio nei cittadini che l’hanno punita relegandola nella soffitta della politica. Neppure le arlecchinate che tenta di estrarre dal suo cappello infeltrito, come la nuova “religione” dell’”Altrovismo” sembrano tirare più. Obiettivo? "Conquistare i soldi dell’8 per mille che oggi vanno alla Chiesa cattolica e, a scendere, ad altre confessioni religiose come i valdesi, i buddisti, gli induisti, i luterani… per finanziare progetti per gli altri". 

Peraltro Avvenire ha pure preso sul serio la provocazione ed ha risposto che la Chiesa cattolica usa quei soldi per opere di assistenza. Ormai l’esperimento Grillo Cinque Stelle è fallito, come accadde anche al Fronte dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini e come accade a tutti i partiti populisti. Grillo però cerca ancora di inquinare le acque sella politica e –se possibile- di avvelenare qualche pozzo.

Qualche giorno fa, ad esempio, ha raccontato a teatro un inedito e cioè la vicenda di Mario Draghi. A suo dire Draghi lo ha lusingato e lui c’è cascato. Gli scriveva: "Grillo, lei ha fatto in politica quello che non ha fatto nessuno. Abbiamo fatto un governo in tre: un banchiere, un comico ed uno scienziato (Cingolani)". E poi ancora: "lui mi mandava i messaggini e ce li ho ancora" e racconta di un adesso pericoloso "le fragole sono mature" che il comico avrebbe inviato a Draghi. In tempi di "Fragolone" (nome in codice della sorella di Matteo Messina Denaro) meglio evitare.

Ma quello che colpisce è voler utilizzare pure la politica, peraltro pessima che ha fatto, per raggranellare qualche spicciolo in più. Questo è in effetti Grillo, “il peggiore” e meno male che se lo dice da solo. Ora gli italiani hanno comunque un altro modo per punirlo di quello che ha fatto all’Italia: non andare a vedere il suo spettacolo.

 

 

 

 

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