Elezioni Lazio, la guerra aperta tra Rampelli-Rocca apre una crepa in Fdi

Elezioni Lazio/ La scelta di Rocca scombussola Fdi: che cosa accadrebbe se Rampelli ricordasse alla Meloni la sua amicizia con Orban?

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Elezioni Lazio, il sondaggio commissionato su Rocca e i legami di Meloni con Orban: il commento 

La bomba –come capita spesso- l’ha lanciata l’arguzia di Roberto D’Agostino che con Dagospia ha riportato la voce dell’esistenza di un sondaggio riservato che Fratelli d’Italia avrebbe commissionato per capire se le notizia di un passato da spacciatore per Francesco Rocca, candidato del centro –destra alle prossime regionali nel Lazio, avesse intaccato i sondaggi. 

I vertici di FdI hanno smentito ma ce chi accusa che qualche fedele di Fabio Rampelli abbia messo in giro la cosa per screditare Rocca. Ma non solo si parla di un sondaggio successivo ma su Dagospia si mette proprio in dubbio che sia stato effettuato un sondaggio sul gradimento elettorale di Rocca. I sondaggi pubblicati finora danno un Rocca che vincerebbe di poco con il 40% mentre Rampelli sarebbe al 50%.

Insomma un “regalo di Natale” di Dagospia che non deve aver fatto particolarmente piacere dalle parti di via della Scrofa. L’altro ieri Rocca, ex Presidente della Croce Rossa, è comunque corso ai ripari cercando di allargare il più possibile la coalizione al mondo “produttivo e delle professioni” incontrando sul tema i tre coordinatori regionali della coalizione: Paolo Trancassini (FdI), Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia). A breve incontrerà Vittorio Sgarbi con la sua lista Rinascimento e Maurizio Lupi di Noi Moderati.

Resta il fatto che la scelta di Rocca è apparsa una sorta di replica di Enrico Michetti per fare il sindaco di Roma. Si tratta di candidati sconosciuti politicamente che sembrano frutto più di accordi e veti interni che di scelte oculate. Probabilmente Rocca, che comunque negli anni ha mostrato il suo valore raggiungendo l’apice della CRI, vincerà ma dentro Fratelli d’Italia si è aperta una crepa che segna un avvertimento per Giorgia Meloni e la sua crescita costante.

Non sfugge che Rampelli era infatti il “candidato naturale”. Il vicepresidente della Camera non è uno qualsiasi ma è uno del cofondatori di Fratelli d’Italia e aveva annunciato pubblicamente il suo interesse a fare il Presidente della Regione Lazio, essendo tra l’altro lui romano e rimasto fuori da tutti gli incarichi di governo (clicca qui per leggere l'articolo). 

Un Rampelli in opposizione interna -a questo punto a livello nazionale-, con alleati come Salvini e Berlusconi proni ma non ancora completamente domati dalla Meloni, può rappresentare un grosso problema per il futuro. La Meloni necessariamente si è dovuta spostare su posizioni che non sono le sue originarie, come l’atlantismo ad oltranza e l’esaltazione della Nato, e quello di un taglio troppo netto con il passato, una sorta di “effetto Fini”, potrebbe, passata la luna di miele con gli italiani, creare grossi grattacapi al premier.

Tra l’altro è sotto gli occhi di tutti la recente parabola involutiva dei Cinque Stelle che hanno finito per rinnegare tutti i valori con cui avevano vinto nel 2018 e che sono stati severamente puniti dagli elettori. Non sfugge neppure che la destra, fino a qualche anno fa e prima della guerra ucraina era filo russa, inutile nasconderlo. Come si ricorderà il legame strettissimo di Giorgia Meloni con Viktor Orban. Se ci fosse qualcuno all’interno di Fratelli d’Italia che cominciasse a ricordarglielo potrebbe esserci un problema serio di tenuta sulle scelte internazionali che non sono certo nella natura primigenia della destra italiana ed addirittura inficiare gli equilibri geopolitici della guerra in corso.

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