Elezioni, pericolo astensione: più di un italiano su tre potrebbe non votare

Berlusconi a La Piazza: "Astensione pericolo della democrazia". E i sondaggisti stimano un’affluenza tra il 65 e il 70%, la peggiore di sempre

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Si rischia il 35% di astensione alle elezioni del 25 settembre

''L'astensione è il vero pericolo della democrazia. Non andare a votare significa rinunciare all'unica arma che si ha per cambiare le cose" ha detto tra le altre cose Silvio Berlusconi al telefono con "La Piazza", la kermesse di 'Affaritaliani.it' da Ceglie Messapica. E in effetti, guardando ai dati riportati oggi da Repubblica, il pericolo di un'alta astensione incombe sul voto del 25 settembre. 

Come scrive Repubblica "si prevede che gli astensionisti saranno tanti: almeno il 35% secondo una stima di YouTrend per Sky tg24 di 10 giorni fa. Ma i diversi istituti di rilevazioni concordano sul fatto che, più va avanti la campagna elettorale, più si recupera qualcosina in fatto di partecipazione. Tuttavia i delusi, distratti, arrabbiati, in una parola gli elettori fantasma, in questa tornata potrebbero arrivare a 16 milioni".

E secondo Repubblica questa "è l’ipotesi più ottimista. Calcola Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend, che su 46 milioni e 600 mila aventi diritto al voto, la stima di affluenza si aggirerà intorno al 65/70%: dati in decrescita rispetto al 2018. Gli astenuti potrebbero essere tra i i 15 e i 16 milioni. Antonio Noto di NotoSondaggi ricorda che nella passata tornata ci fu una novità elettorale, l’affermazione del Movimento 5Stelle, che catalizzò proprio gli italiani anti-casta, anti-sistema. Ora novità elettorali in quel senso non ce ne sono", spiega Repubblica.

 

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