Fascismo e Covid, il graffio di Annalisa Chirico a sinistra e Unione Europea

L'ultimo appuntamento dell'anno con la giornalista che racconta ogni venerdì su Affari l'attualità: questa settimana focus su deriva fascista e allarme Covid

Annalisa Chirico
Politica

Annalisa Chirico ad Affari: "Deriva fascista in Italia? La Sx dovrebbe fare opposizione su temi concreti" 

“L'anno si chiude esattamente come è iniziato: con la polemica sul fascismo", il filo rosso del 2022, "perché un governo se in Italia è di destra deve continuamente spiegare che non è fascista". Così si apre l'ultimo videoeditoriale dell'anno di Annalisa Chirico per Affaritaliani.it. L'opinionista, citando la conferenza stampa di ieri della premier Meloni, rimarca come più volte il Centrodestra abbia sottolineato l'importanza del Movimento sociale italiano, "protagonista della vita democratica e costituzionale del Paese", scegliendo però una "linea chiara rispetto all'antisemitismo”. Per questo il tema in Italia, secondo Chirico, non è la deriva fascista o altro, ma solo la "poca fantasia della Sinistra". Sarebbe infatti più efficace che "questa opposizione se andasse su temi concreti della vita reale delle persone, piuttosto che le polemiche sul pericolo fascista”, rimarca l'opinionista. 

Annalisa Chirico ad Affaritaliani.it, guarda il VIDEO del commento 

 

 

Ma non solo il pericolo di una “deriva fascista”. Nel video commento settimanale per Affaritaliani.it Chirico si sofferma anche sul tema della salute-pandemia. Anche su questo fronte l'atteggiamento del governo è “più liberale rispetto al passato”, spiega Chirico. Quello che serve infatti per il Paese “non è un lockdown alla cinese che come vediamo non è servito ad arrestare la circolazione del virus, ma piuttosto tamponi, tracciamenti e mascherine. A Pechino il regime ha falsificato i dati, facendo passare per buono un vaccino inefficace. Noi invece non siamo la Cina”, rimarca la giornalista.

Inevitabili quindi, due battute finali, sulla paralisi europea. Se da una parte l'Italia si è mobilitata attuando politiche preventive, come i tamponi a Milano Malpensa, Bruxelles "se ne frega”. “L'Ue non riesce a imporre una posizione unitaria sull'obbligo di tampone. Speriamo che non serva ricorrere a strumenti più rigorosi. Sarebbe bello se l'Ue agisse, per una volta, insieme”, conclude l'opinionista.

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