FI, è scontro tra Ronzulli e Tajani. Tesseramento e coordinatori provinciali

La minoranza azzurra alza la voce

Politica

I congressi provinciali partiranno a novembre


Contributi da versare puntualmente ogni mese. E i morosi rischiano non solo la decadenza dagli incarichi di partito, ma anche la ricandidatura. È una delle misure approvate dalla segreteria nazionale di Forza Italia che ieri, presieduta dal leader in carica Antonio Tajani, ha licenziato tre regolamenti ai fini del primo congresso che si svolgerà a Roma a febbraio: il regolamento per lo svolgimento dei congressi delle grandi città, il regolamento per lo svolgimento dei congressi provinciali e, appunto, il regolamento per i contributi degli eletti. Lo scrive il Corriere della Sera ripreso dal sito www.dagospia.com.

Tra le novità, anche la partecipazione diretta degli iscritti all’elezione dei delegati. Prima di raggiungere l’unanimità dei consensi, però, la discussione con la minoranza del partito, guidata da Licia Ronzulli, si è accesa. La capogruppo in Senato, Giorgio Mulè e Alessandro Cattaneo hanno sollevato critiche alle regole proposte dalla maggioranza; nel mirino in particolare, oltre allo stop al tesseramento a fine ottobre (la minoranza avrebbe voluto prolungare i tempi), l’eleggibilità a coordinatori provinciali anche per i neoiscritti: un’apertura, il sospetto dei critici, che rischia di rendere il partito scalabile da esponenti e amministratori appena acquisiti da altre forze politiche, non pochi nell’ultimo periodo.

Sui due punti Tajani e i suoi non hanno ceduto. Sono state tuttavia concesse alcune modifiche: introdotto l’obbligo per ogni candidato di presentare una mozione, garantito l’accesso ai dati degli iscritti anche da parte degli sfidanti (non solo degli uscenti) e ridimensionata la soglia di iscritti per candidare un coordinatore provinciale, dal 30 al 20 per cento.

I congressi provinciali partiranno a novembre. Intanto un gruppo di lavoro si occuperà di stendere le regole per lo svolgimento del congresso nazionale. […] saranno esonerati dagli obblighi contributivi i parlamentari che raccoglieranno fondi pari a 15 mila euro e gli amministratori regionali che arriveranno a 8 mila euro.

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