Firenze, scoppia il caso Montanari. Piace a Schlein ma non al resto del Pd
La segretaria deve fare i conti con la rivolta interna. Il nome proposto da Conte ha spaccato il partito. Il rettore diceva: "Il Pd è la rovina dell'Italia"
Firenze, Montanari divide il Pd. La mossa di Conte per far scoprire Schlein
Scoppia il caso Tomaso Montanari, ormai la sua candidatura per Firenze lanciata da Conte é uscita allo scoperto e la mossa ha messo in seria difficoltà il Pd. Il partito sul nome del rettore dell'Università per stranieri di Siena é spaccato, perché a Schlein piace ma a buona parte dei dem questa nomina non va proprio giù. Ma la carta calata dal leader dei Cinque Stelle - si legge su Il Fatto Quotidiano - è anche l'ennesima mossa per snidare Elly Schlein, ossia per spingerla a forzare con i riformisti dem – da tradursi spesso in renziani – fortissimi a Firenze e in Toscana, per nulla favorevoli a Montanari. Oppure per mostrare che la segretaria del Pd non è in grado di farlo. Va letta anche in quest'ottica la proposta di puntare su Montanari. La partita è ancora aperta. Stando a quanto trapela, Montanari ha avuto contatti con il Pd e con Schlein. A cui ha ricordato che il suo mandato da rettore scade nel 2027.
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Ad ambienti vicini a Pd e M5S risulta però - prosegue Il Fatto - che non escluda una sua corsa, con alcuni paletti: ossia lo farebbe solo con un'alleanza larga, sulla base di un programma ben definito, di sinistra. D'altronde non chiude all'ipotesi neppure il comunicato del segretario regionale dei dem toscani, il deputato Emiliano Fossi (vicino alla segretaria): "Ha ragione Montanari quando dice che sul Pd e sulle forze progressiste c’è la responsabilità di costruire una coalizione per Firenze attorno a un'idea di società, di città e di sviluppo. Abbiamo la forza per mettere a disposizione candidature a sindaco di alto profilo e competenza, ma anche la volontà di aprirci al coinvolgimento delle personalità migliori che la nostra città può offrire". Montanari é lo stesso che definiva il Pd "la rovina del Paese" ed é in causa proprio con il sindaco di Firenze Nardella che lo ha querelato per aver detto: "Firenze é una città in svendita che si piglia chi offre di più. E gli amministratori sono al servizio di questi capitali stranieri".