Fornero, ritorno al veleno su Salvini: "È un perdente, che soddisfazione..."
L'ex ministra del Lavoro non si preoccupa della terribile riforma pensionistica da lei prodotta e non perde occasione per attaccare l'attuale vicepremier
Fornero, ritorno al veleno su Salvini: "È un perdente, che soddisfazione..."
Elsa Fornero è stata una delle peggiori ministre del Lavoro della storia repubblicana ed ha prodotto una terribile riforma pensionistica con il governo Monti per assecondare le voglie e i voleri di Bruxelles. La sua riforma ha gettato nell’angoscia migliaia di famiglie con il problema degli esodati. Nel 2018, non paga di quanto fatto istituzionalmente, impreca contro il vicepremier Matteo Salvini definendolo “spregiudicato e neofascista”, come lo stesso Ministro dell’Interno riportò sull’allora Twitter.
Dunque attacchi sul piano personale e non istituzionale come sarebbe accettabile da un ex ministro della Repubblica. Non si sa l’esatto motivo per cui la Fornero ce l’abbia tanto con lui tuttavia non passa giorno che gli si scaglia contro. A riguardo della mancata riforma della sua pessima legge elettorale ha dichiarato a La7: “Non mi sono divertita ma un po’ di soddisfazione nel vedere una persona che ha personalizzato una posizione politica in quel modo violento, un po’ di soddisfazione personale l’ho avuta nel vederlo descritto come un perdente, questo credo che sia”.
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Questa volta, con evidente astio e pochissima signorilità gli dà addirittura del “perdente” non nascondendo la sua “soddisfazione”. A parte che la Fornero non deve aver capito bene gli obiettivi raggiunti comunque dal vicepremier, -succede anche agli espertoni- resta la meraviglia per reazioni sopra le righe. La sua biografia su Wikipedia è sospetta per la sua dimensione agiografica. Chi l’ha scritta la definisce “studentessa modello (sic) fin dalle scuole superiori”. “Insegna macroeconomia ed economia del risparmio, della previdenza e dei fondi pensione in inglese (sic). Le sue ricerche scientifiche riguardano i sistemi previdenziali, pubblici e privati, le riforme previdenziali, l'invecchiamento della popolazione, le scelte di pensionamento, il risparmio delle famiglie e le assicurazioni sulla vita. E poi giù una valangata di titoloni ed incariconi in università e enti di ricerca e similari tra cui anche Confindustria.
Nel novembre del 2011 è Ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle Pari Opportunità nel governo Monti. Il misterioso estensore della voce si premunisce di farci sapere che è stata la seconda donna a presiedere tale ministero. Poiché era presentata come esperta di sistemi pensionistici Monti le fece fare –in soli 20 giorni- la riforma nell’ambito del decreto “Salva Italia” che prevedeva un aumento delle imposte e delle entrate. La sua riforma ha prodotto nel 2012 il terribile problema dei cosiddetti “esodati”. Ci furono grandi scontri coi sindacati e Confindustria con la Camera che respinse nel luglio 2012 una mozione di sfiducia a firma Lega Nord e Italia dei Valori. Sposata con Marco Deaglio, professore ordinario all’Università di Torino. Silvia Fornero insegna genetica medica nella stessa Università.
Sul sito della Camera si legge che: “La questione degli esodati trae origine dalla riforma pensionistica realizzata del Governo Monti (articolo 24 del D.L. n.201/2011, c.d. riforma Fornero), che a decorrere dal 2012 ha sensibilmente incrementato i requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso al pensionamento. La riforma, in particolare, ha portato a 66 anni il limite anagrafico per il pensionamento di vecchiaia; ha velocizzato il processo di adeguamento dell'età pensionabile delle donne nel settore privato (66 anni dal 2018); per quanto concerne il pensionamento anticipato, ha abolito il previgente sistema delle quote, con un considerevole aumento dei requisiti contributivi (42 anni per gli uomini e 41 anni per le donne) e l'introduzione di penalizzazioni economiche per chi comunque accede alla pensione prima dei 62 anni”.
Insomma, per colpa della Fornero la gente va in pensione più tardi e con molte più difficoltà, il tutto per compiacere i diktat l’Unione Europea e Bruxelles e diciamo che non è molta amata da pensionati e pensionandi. Qualche giorno fa Salvini ha dichiarato: "Soddisfatto per l'aumento di stipendi e pensioni e per il record di fondi per la sanità. Abbiamo smentito i veleni di chi non credeva alle risorse per il Ponte sullo Stretto e su Quota 103 abbiamo trovato una buona mediazione. La situazione economica non è rosea ma entro la legislatura confidiamo di raggiungere tutti gli obiettivi". Con buona pace della Fornero.