Forza Italia, stretta sugli eletti: "Chi non paga decade dal ruolo"
Il leader azzurro inasprisce le regole. Domenica la scelta dei 4 vice
Gli eletti di Forza Italia che non pagano i contributi decadono
Chi non paga è fuori. Forza Italia stringe sui propri eletti in parlamento. Come ha spiegato ieri Antonio Tajani, «tutti coloro che vogliono un ruolo di responsabilità devono essere in regola con il finanziamento». Come dice il Corriere della Sera, "meno spazio al sentimentalismo e più strategia perché il partito «deve mostrarsi non solo ancora vivo, ma in forma»".
Per il Corriere, "tra relatori e dirigenti, serpeggia una preoccupazione: e se la famiglia Berlusconi si disimpegnasse dal punto di vista economico? Paolo Berlusconi precisa: «Per quanto mi riguarda, e credo che in tal senso si siano già espressi i figli di mio fratello, siamo e saremo al fianco di Forza Italia per quanto consentitoci dall’attuale legge»".
Le priorità di FI per la manovra restano cuneo fiscale e detassazione. A confermarlo, nel panel 'Il lavoro per tutti, il salario più ricco', moderato dal direttore dell'Agi Rita Lofano, della festa nazionale di FI a Paestum, il vicepremier. Tajani ricorda che "il contesto economico è difficile, c’è una guerra ai confini dell'Europa, e a questo va aggiunta decisione della Bce di aumentare i tassi, sbagliata secondo me". Quindi "la priorità è quella della tutela del lavoro, delle famiglie più bisognose". Quanto al taglio del cuneo fiscale, "è una decisione già adottata ma scade il 31 dicembre e vogliamo riconfermarla - spiega - poi detassare tutto ciò che non è stipendio base. Ci batteremo su questo. E poi c’è da lavorare per i contratti dei dipendenti pubblici. Abbiamo chiuso quello della scuola, ora dobbiamo guardare alla sanità perché ha influenza diretta sulla vita negli ospedali. E ci sarà attenzione per il comparto sicurezza. Con grande serietà guardiamo a tutto il mondo della Pa e ci daremo da fare per fare il massimo".
"Non si possono fare scelte come quelle della Germania che sono dannose per l'Italia e non agevolano il raggiungimento di un accordo a livello europeo". A dirlo sempre Tajani. Ai cronisti gli chiedono se sia "rischioso" il braccio di ferro con la Germania sui migranti, Tajani spiega: "Nessun rischio. Noi abbiamo detto soltanto una cosa molto chiara, se un Paese finanzia una organizzazione non governativa per raccogliere migranti in mare, è giusto che questa nave porti i migranti nel Paese di cui batte bandiera. Se si tratta di una ong finanziata dai tedeschi che porta bandiera tedesca, è giusto che porti i migranti in Germania. Nessuna lotta, nessuna rottura, solo una presa di posizione per tutelare l'interesse dell'Italia che non può essere il luogo dove si portano tutti coloro che scappano dall'Africa o dal Medio Oriente. Noi dobbiamo invece risolvere il problema a monte, tutelando la nostra sicurezza nazionale".