Gasparri: "Annunziata è libera e si sa dov'è schierata. La Rai sia pluralista"
"La Rai è un servizio pubblico e quindi deve tenere conto degli equilibri democratici scaturiti dal voto. Zelensky a Sanremo? Un errore che andava evitato"
Intervista di Affaritaliani.it a Maurizio Gasparri (Forza Italia), vicepresidente del Senato ed ex ministro delle telecomunicazioni
Lei ha definito Lucia Annunziata "padrona esclusiva del suo spazio televisivo per logorare il governo", come è possibile che in Rai accadano queste cose?
"Conosco da tempo Lucia Annunciata e le cose che dico in pubblico gliele dico anche in privato. E' uno scambio di opinioni che dura da più di 20 anni e che raramente ci vede sulle stesse posizioni. Lucia fa un po' quello che vuole, da ex presidente della Rai, da giornalista ha uno spazio che si dilata e che gestisce a suo piacimento. La invidio per questo, beata lei che può fare quello che vuole. Che sia schierata in un certo modo lo sanno tutti e anche lei. Dopodiché, il mondo va avanti e non è che la sua rubrica che da mezz'ora è diventata pluri-ore cambi i destini del mondo. Nessuna acredine, soltanto una pubblica osservazione che, del resto, deve essere consentita, visto che lei ne fa tante".
Non crede sia ora che la maggioranza di Centrodestra cambi i vertici della Rai?
"Il vertice Rai scade tra un anno, poi altre valutazioni non spettano a me. Chi ha responsabilità di governo deve fare le proprie riflessioni. Io trovo invece vergognoso e scandaloso che non sia ancora entrata in funzione la Commissione parlamentare di Vigilanza soltanto per le ripicche tra i partiti di opposizione. Deve essere costituita subito. Non ci può essere l'assenza di un organo istituzionale così importante e faccio un pubblico appello ai presidenti di Camera e Senato perché nelle prossime ore si insedi la Vigilanza che non può essere ibernata solo perché grillini, Pd e Renzi si contendono la poltrona di presidenza, che per prassi spetta all'opposizione".
L'a.d. Rai Carlo Fuortes sta in piedi con i voti del Pd, che è all'opposizione. Un'anomalia? Dovrebbe dimettersi?
"Se alcuni consiglieri non hanno partecipato alla votazione sul budget lo avranno fatto per ragioni di merito e non per scelte politiche. Pertanto, l'andamento del vertice Rai non è legato a valutazioni di tipo politico-partitiche ma a quanto l'azienda riesce a produrre, lavorare e avere la possibilità di guardare le cose in prospettiva verso il futuro. Non temo nulla, la Rai è forte andrà avanti. A volte mi tocca difenderla da se stessa come è successo recentemente con il caso Zelensky dove la Rai si è infilata in un vicolo cieco mischiando il televoto con la tragedia dell'Ucraina. Io sono schierato con l'Ucraina contro i massacri da parte dei russi e, proprio per questo rispetto verso i morti, ritenevo inappropriato un intervento di Zelensky a pochi minuti dal voto sui Cugini di Campagna o i nonni di collina. Credo che qualche vecchio manovratore interno alla Rai abbia spinto i vertici dell'azienda su una strada sbagliata e così si è rivelata come avevo facilmente previsto. Inviterei la Rai a fare meno errori. Io spesso la difendo dai suoi stessi errori. Ma la Rai è forte è andrà avanti. Il vero leone è la Rai, non chi fa questa o quella scelta. Ho rispetto per tutti. ma essendo un servizio pubblico non può ignorare gli equilibri democratici indicati dal voto del popolo italiano il 25 settembre. Non si tratta di fare lottizzazioni, ma di rispettare il pluralismo con decine di programmi che vanno aperti a nuove riflessioni e a nuovi pensieri. La Rai deve dare spazio a tutti, niente epurazioni e lottizzazioni. Pluralismo deve essere il motto da scrivere sulla sede della Rai così tutti entrando nel servizio pubblico si ricorderebbero che la tutela del pluralismo è il primo dovere della Rai. Qualche volta lo assolve, qualche volta meno".