Giorgetti, pessimismo (voluto) sul rating per "tenere a stecchetto" i ministri

Strategia condivisa con la premier Giorgia Meloni

Di Alberto Maggi
Giancarlo Giorgetti
Politica

Manovra e agenzie di rating, il dietro le quinte

 

Rumor. Voci. Indiscrezioni che circolano tra i parlamentari, anche ai piani alti, della maggioranza. Fonti qualificate di tutti i partiti di governo raccontano che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sia particolarmente preoccupato per il 17 novembre, quando ci sarà la decisione delle agenzie di rating sul debito e sui conti pubblici dell'Italia. E che dal Mef trapelino segnali di pessimismo.

Perché questo atteggiamento da parte di Via XX Settembre? Tra l'altro condiviso con Palazzo Chigi e con la premier Giorgia Meloni. Il tutto mentre fonti, sempre della maggioranza, assicurano che ambienti del mondo della finanza, non prevedono particolari terremoti. La spiegazione che danno dal Centrodestra è semplice: Giorgetti starebbe facendo filtrare preoccupazione per il 17 novembre e per la possibile e ipotizzata mazzata da Moody's per "tenere a stecchetto i ministri", ovvero per evitare che dai vari dicasteri arrivino troppe richiesta di spesa in vista della stesura della Legge di Bilancio per il prossimo anno.

Una strategia, dunque, condivisa tra Giorgetti e Meloni della massima cautela e della grande prudenza. Attenzione, il pericolo esiste ed è elevato. Ma forse si esagera un po' da parte del Mef per tenere a bada i ministri (e i parlamentari della maggioranza) in modo tale che non eccedano nelle proposte di spesa per la manovra economica. Qualcosa di sottile, un retroscena dietro le quinte quasi per addetti ai lavori. Ma la prudenza, scritta anche nella relazione che accompagna la Nadef, sarebbe proprio propedeutica a fermare gli appetiti di ministri e partiti e a evitare il solito "assalto alla diligenza" che ogni volta diventa la Finanziaria.

Non solo. Giorgetti punta anche a mettere le mani avanti, in modo tale che poi se il 17 novembre davvero non ci sarà alcun terremoto la reazione sullo spread e sulle Borsa dovrebbe essere positiva, considerando che i mercati si muovono sempre sulle attese (buy on rumor, sell on news - insegnano nella City). D'altronde chi conosce bene Giorgetti sa perfettamente che è pragmatico e realista e quindi meglio andare con i piedi di piombo. Poi tra un mese e mezzo vedremo chi avrà avuto ragione.

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