Gli italiani promuovono il decreto anti-rave: piace al 60% della popolazione

Per il 23,6% non ce n'era bisogno in quanto basterebbe cominciare ad applicare la legge già esistente

Politica

Gli italiani promuovono il decreto anti-rave

La maggioranza degli italiani è d'accordo con il decreto anti-rave varato dal governo, seppur con qualche distinguo. È quanto emerge dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra l'1 e il 3 novembre. Secondo la rilevazione, il 43,6% si dice favorevole alla stretta, l'8% lo è in linea di principio anche se considera le pene troppo alte mentre il decreto rischia di essere usato anche per altri casi ben diversi dai rave, infine il 7,8% afferma di essere d'accordo se venisse usato per sgombrare anche altri raduni come le rievocazioni neo fasciste di Predappio. Per il 23,6% non ce n'era bisogno in quanto basterebbe cominciare ad applicare la legge già esistente senza crearne di nuove, contrario infine il 16,3% che considera la legge liberticida poiché "comprime le libertà individuali e gli spazi democratici".

Un altro provvedimento preso dal governo nei giorni scorsi sembra incontrare il parere favorevole di larga parte degli italiani. Si tratta del reintegro dei medici ed infermieri no vax. Il 46,1% si dice d'accordo con la decisione: tra questi il 29,1% ritiene che non sarebbero mai dovuti essere sospesi, mentre il 17% pensa che allora è stato giusto sospenderli "ma oggi l'emergenza è finita ed giusto possano lavorare". Un ulteriore 11,7% pur non condividendo la decisione capisce che "purtroppo c'è carenza di sanitari e quindi è necessario che lavorino". Nettamente contrario il 40,2% secondo cui a queste persone non si può affidare la vita dei pazienti avendo loro dimostrato di non essere competenti in campo scientifico.

L'innalzamento del tetto del contante annunciato dall'esecutivo divide invece gli italiani. Il 40,9% lo ritiene giusto in quanto "ognuno deve essere libero di spendere i propri soldi nella modalità che desidera" mentre il 44,9% dichiara di non essere d'accordo in quanto con l'innalzamento "vengono favoriti il riciclaggio e l'evasione".

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