Governo, l'apertura sui migranti. Le imprese: ne servono 200mila all'anno

La proposta del presidente di Anceferr: "Serve il 30% in più di personale. Cantieri del Pnrr a rischio. Prendiamo i profughi e diamogli vitto e alloggio"

Politica

Governo, si lavora ad un decreto flussi. Meloni apre ai migranti

La strage di migranti sulle coste crotonesi sembra aver scosso il governo. L’esecutivo, adesso, prepara un decreto per 100mila ingressi di cittadini extra Ue. Ma dall’agricoltura alla logistica al turismo ne servono molti di più. Meloni - si legge su Repubblica - lavora già a un nuovo decreto flussi, stavolta probabilmente biennale se non addirittura triennale, per una cifra complessiva che, a seconda dell’arco di tempo preso in considerazione, non supererà comunque le due o 300mila unità, insomma non più di 100mila all’anno. E invece ne servirebbero almeno 205 mila, di lavoratori stranieri. Tanti ne hanno richiesti gli imprenditori in occasione del decreto flussi del 2021, quello da 69.700 ingressi: domande tre volte l’offerta. Lavoratori stranieri che, già dalla fine dell’anno, con quote riservate ai Paesi con cui verranno stretti accordi per i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere, potrebbero (dopo un periodo di formazione) arrivare in Italia in aereo anziché su un barcone, con un contratto di lavoro e un permesso di soggiorno già in tasca. Il 2023, dunque, in teoria, a voler sommare il decreto flussi che deve ancora partire e quello che potrebbe arrivare nei prossimi mesi, potrebbe portare ossigeno ai comparti produttivi, introducendo sul mercato del lavoro più di 180mila stranieri.

Vito Miceli, presidente di Anceferr, associazione che raggruppa le principali imprese qualificate da RFI per l’esecuzione delle opere ferroviarie, lancia l'allarme. "Le nostre imprese - spiega Miceli a Repubblica - si ritroveranno nel giro di un anno ad aver bisogno del 30% in più di personale Nel mercato del lavoro è sempre più difficile trovarlo. Siamo pronti a garantire un percorso formativo adeguato, a cominciare dalla lingua italiana. L’applicazione del nostro contratto, quello degli edili di Confindustria. E anche vitto e alloggio. Con il Pnrr le nostre imprese si ritroveranno nel giro di un anno ad aver bisogno di più personale. Serviranno fino a 1.000 persone in più rispetto ad adesso. Potrebbero sembrare poche rispetto alle oltre 90 mila in più che serviranno per tutte le imprese edilizie, ma i nostri sono profili altamente qualificati, dal carpentiere all’autista di mezzi ferroviari nei cantieri, hanno bisogno di periodi molto lunghi di formazione, anche di un anno".

Tags:
governostrage migranti