Politica

Dai migranti alla religione, Papa Francesco è l'insospettato alleato di Meloni

Di Giuseppe Vatinno

Le parole dell’Angelus dal Papa sono le stesse che pronuncia la Meloni a Palazzo Chigi, solo qualche chilometro più in là. Analisi

Giorgia Meloni e il cattolicesimo, il rapporto della premier con la religione cristiana 

Tutti ricordiamo il ritornello, “Sono Giorgia, sono una donna, sono cristiana…”. Cristiana e cattolica Giorgia lo è sicuramente ma che diventasse addirittura “franceschista” nel senso di seguace di Papa Francesco sicuramente meraviglia. Ma come vedremo, è una meraviglia solo superficiale.

Nella sua autobiografia forse troppo precoce (maggio 2021), e cioè “Io sono Giorgia” (Rizzoli), racconta la storia del suo costante (e complesso) rapporto con la religione. Racconta una storia di devozione che inizia con nonna Maria e i sabati pomeriggi passati con lei in una piccola Chiesa nel quartiere San Paolo, a Roma. Una chiesetta di periferia, ma consona alla devozione degli anziani.

Ma la vera svolta avviene con la parrocchia di San Filippo Neri alla Garbatella, con padre Guido Chiaravalli, “don Guido” per tutti gli abitanti. La sua fama si estendeva alla vicina Montagnola, terra asprigna confinante con la temibile Tor Marancia e lambiva i prati verdi e ben curati (allora) dell’EUR, peraltro un quartiere voluto dallo stesso Mussolini per l’Esposizione del 1942 che poi non si tenne a causa della guerra.