Economia

Dalla Bce al Pil, la settimana macroeconomica tra insidie e venti di ottimismo

di Gabriel Debach*

Nel primo trimestre 2023 gli analisti si aspettano un nuovo rallentamento della crescita, con profitti in calo del 5,9%

Inflazione e mercato globale, cresce l'attesa per i dati sulla produzione industriale tedesca

Dopo un febbraio intero di correzioni, l’S&P 500 torna a registrare acquisti. La forza del mercato si è manifestata nonostante i rendimenti delle obbligazioni decennali statunitensi abbiano raggiunto il 4% e l'inflazione europea sia aumentata più del previsto. In tale scenario, risulta comunque prematuro brindare all’ottimismo. È più saggio mantenersi prudenti. 

Infatti, non è solamente una questione macroeconomica a generare incertezza. Ormai il 99% delle società dell’S&P 500 hanno alzato i veli sui conti del quarto trimestre 2022 e i risultati non sono stati certo di supporto. Sebbene i mercati si attendessero già un primo trimestre di utili in calo, a generare preoccupazioni sono ora le revisioni al ribasso per i prossimi trimestri.  

Per il primo trimestre 2023 gli analisti si aspettano un nuovo rallentamento della crescita, con profitti in calo del 5,9%, rispetto al -0,3% di fine anno. A livello settoriale, solo le Utilities rivedono in rialzo le previsioni (sebbene siano in territorio negativo) mentre gli altri dieci settori registrano un calo delle stime, guidati dai settori Materials (-12,6%), Health Care (-8,6%), Consumer Discretionary (-8,5%) e Industrials (-8,2%).

Complessivamente, le stime sugli utili sono scese in modo sostanziale anche per l'intero anno 2023, passando da circa il 4,6% di fine anno al 2,1% attuale. Sebbene si sia trattato di una significativa revisione al ribasso, con l’incertezza frutto del percorso al rialzo dei tassi d’interesse e di un eventuale rallentamento economico, il processo di minimo degli utili potrebbe rappresentare un possibile driver per una ripresa del mercato più sostenibile.