Grillo ne spara un’altra delle sue: rilancia il reddito di base universale

Proprio quando il nuovo governo si accinge a smantellare il Rdc percepito in blocco da tutta la criminalità organizzata e non, l'ex comico ricicla roba vecchia

Di Giuseppe Vatinno
Beppe Grillo
Politica

M5S, è tornato il solito Grillo fuffarolo che è di nuovo in cerca di allocchi da far abboccare al suo spuntato amo: il commento 

Grillo ne spara un’altra delle sue e rilancia l’idea del reddito di base universale (rbu). Ma siccome è genovese e di manina piccola, manco ci fa un nuovo post, ma ricicla roba vecchia addirittura del 20 marzo 2020, quando era appena scoppiata la pandemia. Proprio quando tutti criticano il voto di scambio nascosto nel reddito di cittadinanza e il governo si accinge giustamente a metterci mano per recuperare i soldi per cose più serie come le pensioni lui se ne esce con la stupidata di fine anno.

Il vecchio marpione sa infatti che ora che è all’opposizione - dopo anni ed anni di danni al governo -può scatenare il suo populismo acido su misure inutili e dannose per l’intera società ma questa volta non si vuole limitare all’Italia ma vuole estendere il contagio al mondo intero. Pensa che la gente sia stupida e non si ricordi quello che hanno combinato al governo con un misto micidiale di incompetenza e demagogia.

Apriamo quindi il blog infestato dalle solte amenità varie come improbabili batterie riconfigurabili e magiche criptovalute complottiste -che però attirano sempre allocchi- e apriamo il vecchio post al solo scopo di farci quattro risate pontaiole.

Dopo le solite tirate catastrofiste vergate nel 2020 a favore di virus e perenne “crisi mondiale economica” il Nostro sgancia il primo affondo: “È arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Una società evoluta è quella che permette agli individui di svilupparsi in modo libero, creativo, generando al tempo stesso il proprio sviluppo. Per fare ciò si deve garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza: un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi, che vada oltre questa emergenza”. Roba da premier sovietico se non fosse per la corbelleria di estendere il rbu anche ai “ricchi”, un misto di sensazionalismo e sciocchezze che fa sempre il suo porco effetto.

Poi prosegue con una sballata analisi dell’economia mondiale che se mai ora è in iperinflazione e non certo in recessione. Anzi la politica della Bce è esattamente il contrario di quello che dice Grillo a e cioè di raffreddare l’aumento dei prezzi aumentando il costo del denaro: “Quando le economie scivolano in recessione, c’è un “effetto moltiplicatore”: le persone perdono il lavoro, spendono meno, l’economia si restringe, il reddito diminuisce e il denaro letteralmente scompare dalla circolazione”.

Non contento riesce a citare una delle più grandi fuffe mondiali e cioè la Ocasio – Cortez una delle peggiori radical – chic sul mercato: “E c’è già chi nel mondo si sta attivando, dagli Stati Uniti, con la paladina del Green New Deal Alexandria Ocasio-Cortez che chiede esplicitamente al Governo Usa un Universal Basic Income”.

Grillo, è bene ricordarlo, quando scrive originariamente l’articolo che adesso ha riproposto in piena evidenza sul suo blog, era nella “fase rossa” cioè quella del Conte 2 in cui si era riscoperto “comunista” e quindi usa toni sovietici per autoeccitarsi ricordando quando la sua candidatura a segretario del Pd fu trombata da Piero Fassino (e questo dice tutto).

Ed ecco le sue considerazioni finali: “Le fonti principali di finanziamento potrebbero essere varie. Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale. Oppure le cosiddette “ecotasse”, come il Climate Income, Reddito dal Clima, con una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas; o come avviene in Alaska dal 1982 con l’Alaska Permanent Fund: un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili.

Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale”. E qui siamo proprio alle idee bislacche a cui ci ha abituato l’ex guitto genovese con la sciocca proposta di tassare proprio chi produce ricchezza a livello mondiale così se mai la recessione è sicura.

Insomma è tornato il solito Grillo fuffarolo che è di nuovo in cerca di allocchi da far abboccare al suo spuntato amo della demagogia populista proprio quando il nuovo governo si accinge a smantellare il rdc che è percepito in blocco da tutta la criminalità organizzata e non, insieme ad una maggioranza di scappati di casa giovani ed aitanti che lavorano al nero e si cuccano pure il sussidio statale.

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