Inps-Inail caos, no a Scaroni-Enel. Lollobrigida: "Rai? Non cacciamo Fuortes"
Lo schema: Inps a FdI e Inail alla Lega. Il fondo norvegese vuole Mazzucchelli all'Enel. Braccio di ferro su viale Mazzini
Inps a Meloni e Inail a Salvini? Ancora inceppata la partita Rai, mentre il fondo Norges dice no a Scaroni all'Enel
Si accende la partita sulle nomine. Il Corriere della Sera parla di "braccio di ferro" sulla Rai, mentre la Stampa di "faida tra alleati" su Inps e Inail. Per questi ultimi due, secondo il Corriere, "i futuri commissari, secondo i pronostici, potrebbero essere Mauro Nori (capo di gabinetto della ministra Marina Calderone) all’Inps e il segretario dell’Ugl Francesco Paolo Capone all’Inail. Con il mandato di rimettere mano all’intera governance dei due istituti".
La Stampa guarda oltre. "Lo schema immaginato è questo: l’Inps a FdI e l’Inail alla Lega. Peraltro l’istituto di assicurazione sugli infortuni era già nelle mani di Salvini, visto che Franco Bettoni era stato indicato dal Carroccio sempre durante l’esperienza gialloverde. Il totonomi sull’Inps impazza già nei palazzi: in prima fila ci sono Gabriele Fava, giuslavorista ed ex commissario di Alitalia, e Concetta Ferrari, segretaria generale del ministero del Lavoro, un profilo di fiducia della ministra Marina Elvira Calderone. Gira anche un candidato di mediazione: Alberto Brambilla, presidente del Centro studi Itinerari previdenziali, ex sottosegretario al Lavoro del governo Berlusconi del 2001 e un tempo vicino alla Lega, dalle cui posizioni si è allontanato criticando Quota 100".
Per quanto riguarda Enel, scrive invece Repubblica, "il fondo sovrano norvegese, gestito da Norges Bank, ha reso noto che alle votazioni della prossima assemblea Enel, in programma il 10 maggio, sosterrà la lista presentata da Assogestioni. Ma per la presidenza, la sua preferenza andrà al candidato della lista del fondo Covalis Marco Mazzucchelli. In pratica, il più grande fondo sovrano del mondo, che gestisce le entrate accumulate negli anni dal Paese scandinavo grazie ai giacimenti di petrolio e gas, si schiera contro Paolo Scaroni, l’ex ad di Eni e della stessa Enel".
Sulla Rai, invece, complice il caso Lissner e i dubbi sulle regole di età per gli incarichi, Fuortes non lascia per ora viale Mazzini.
Rai, Lollobrigida: "Nessuno costringe Fuortes ad andarsene"
"A me risulta che nessuno abbia lo abbia costretto ad andarsene e credo che la legge gli consenta di restare". Lo dice il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in una intervista al Corriere della Sera, rispondendo a una domanda sulla connessione tra la norma riguardante i sovrintendenti delle fondazioni liriche e il destino di Carlo Fuortes, amministratore delegato rai. "Il ministro Sangiuliano ha rimosso una criticità che provocava una disparità di trattamento tra sovrintendenti italiani e stranieri. Non capisco la strana connessione che viene fatta con Fuortes e il San Carlo". "Fuortes, che è persona autorevole, può decidere se accettare o meno l'opportunità di guidare il San Carlo, nel caso si presentasse. E' una sua valutazione". E alla domanda se Fuortes potrà rimanere in Rai, Lollobrigida risponde: "Nessuno ha fatto una norma per commissariare la Rai, non c'è un'azione diretta del governo".