La guerra di Meloni a Mediaset. Il pericolo dei "birbantelli di Halloween"
Meloni-Giambruno e la partita in bassa frequenza Fdi-Forza Italia: dagli extraprofitti bancari al canone Rai e...
La guerra di Meloni a Mediaset
Chi aveva avanzato ipotesi semplicistiche e riduttive sui fuori onda trasmessi da Striscia la Notizia è servito. In questi giorni si è tentato di avallare una spiegazione banale di quanto è successo, pensando che quello italiano sia un popolo che si beve tutto. Incredibile come Maurizio Gasparri cerchi ancora di fare passare la Meloni per una povera ingenua e sprovveduta sfidandone le ire: “La premier può essere arrabbiata per quel che è successo, ma non può pensare che ci sia una congiura di Marina Berlusconi e Antonio Ricci contro di lei”. Sì, come no.
Ma fortunatamente, come diceva Prezzolini, ci sono anche gli “apoti”, cioè quelli che non se la sono bevuta. Personalmente sono tra questi e l’ho scritto dal primo giorno. Pensare che Antonio Ricci avesse questo immenso potere di trasmettere quello che più gli aggradava solo per “punire” Giambruno del fatto che sul settimanale Chi fosse stato “glorificato” –come lui stesso ha detto- era ed è una ipotesi fuori dal mondo e che suscita tenerezza per la sua ingenuità.
Soprattutto quando di mezzo c’è il Capo del Governo. Eppure molti, forse la maggioranza, c’avevano creduto. Ricci, come Alessandro Magno, che scorrazzava per la Padania imponendo la sua legge a scapito di Pier Silvio, amministratore delegato, e di Marina Berlusconi. Naturalmente la premier, che viene dalla gavetta e che è una delle poche persone che sa fare politica in Italia ad alto livello questa storiella non se l’è mai bevuta ed ha capito tutto subito. Il fatto che i due spezzoni fossero stati girati mesi fa e poi messi nel cassetto dopo una “fruttuosa pesca estiva” -come ha avuto l’ardire di dire il fondatore di Striscia- le deve essere suonato come una specie di ricatto. Se ti comporti bene resteranno lì se invece fai la birichina, diciamo così, ne pagherai le conseguenze.
A quel punto la Meloni ha cercato di mediare con i maggiorenti mettendo in campo Tajani ma la risposta è stata che Ricci “è una Repubblica indipendente”.
E molti ci sono cascati.
La realtà è che da mesi tra FdI e Mediaset si sta giocando una partita in “bassa frequenza” fatta di mosse e contromosse. La Meloni ha improvvisamente tirato fuori una legge sugli extraprofitti bancari per colpire Mediolanum, la banca di famiglia Berlusconi. Poi il provvedimento è stato ridimensionato e ritirato. In seguito c’è stato lo sconto sul canone Rai che è passato da 90 euro a 70, provocando di nuovo un danno a Mediaset sul mercato pubblicitario. Inoltre sono presenti tensioni su misure che riguardano la Giustizia –tema da sempre caro ad Arcore- e l’Energia.
Il tutto in un quadro di rapporti assai difficili di un passato che non passa tra il Cavaliere e la premier.
Basti pensare a quanto è successo sulla nomina del presidente del Senato Ignazio La Russa con i famosi pizzini scritti in diretta da B. contro la Meloni che aveva anche chiosato: “manca un punto. Non sono ricattabile”. Che l’ipotesi di un Riccci conducator non c’entri niente è stata clamorosamente avallata dalle prime reazioni di Fratelli d’Italia.
Già da due giorni da Chigi si è fatto sapere che la nomina di Giuliano Amato, l’uomo che “rubò” i soldi dai conti correnti degli italiani, alla guida della task force sulla Intelligenza Artificiale alla tenera età di 85 anni (ma la pensione no?) non è gradita. A proporla è stato Alberto Barachini, sottosegretario con delega all’editoria e uomo Mediaset che ieri si è dovuto scusare. In mezzo c’è il povero ministro Tajani che svolge il ruolo evangelico del cireneo a cui hanno ammollato la croce da portare al Golgota e prende schiaffoni e sputazzi da tutti.
Il pericolo dei "birbantelli di Halloween"
I fratelli Berlusconi, che ora comandano ad Arcore e soprattutto a Cologno Monzese, hanno capito da tempo che Tajani è passato armi e bagagli alla Meloni e non lo considerano più un proprio uomo. E come se non bastasse ogni tanto gira la voce che di filmati ce ne sono anche altri nei cassetti di Ricci e i birbantelli attendono solo l’occasione propizia per uscire fuori, dei veri zombie di Halloween.