La Piazza fa notizia su Libero. Perrino: "Tra gli ospiti anche Feltri e..."
La kermesse politica organizzata dal direttore di Affaritaliani.it trova spazio sui grandi quotidiani nazionali in attesa della sua sesta edizione
"La Piazza" di Affaritaliani.it fa notizia su Libero
“La Piazza” fa notizia. In cartello dal 26 al 28 agosto a Ceglie Messapica, nel cuore della Puglia, si terrà l’evento organizzato da Angelo Maria Perrino, direttore e fondatore di Affaritaliani.it, che da anni riunisce i principali protagonisti del panorama politico italiano. E intervistato da Libero, Perrino svela in anteprima alcuni dettagli della kermesse.
Partendo dal luogo scelto per l’evento, Perrino spiega: “Ci sono nato. Mio padre era il farmacista del paese e, benché fossi destinato a succedergli, ho scelto di studiare filosofia, poi giornalismo e mi sono trasferito a Milano. Ma le radici, quando sono profonde, ti inseguono ovunque e alla fine ho scelto di mettere in piedi questo circo”.
LEGGI ANCHE: Meloni: “Governo in allerta sul maltempo. Salario minimo? Ok al confronto”
“Al momento siamo ancora in fase di trattativa, ma a breve avremo il programma definitivo”, dice il direttore di Affaritaliani.it. E chiarisce: “Mai come quest’anno la politica è nervosa. Si stanno scannando come se non fossero alla vigilia delle ferie. Comunque, da sempre qui si riuniscono tutti i big e anche stavolta confermeremo questa consuetudine”.
“La scelta dell’ultimo weekend di agosto non è casuale”, rivela Perrino. “Colgo il momento in cui sta per riaprire il teatrino. Ciò che vogliamo capire è cosa ci aspetta dopo le ferie, appena dietro l’angolo”. Sul format, ormai è consolidato il modello “Maurizio Costanzo”. “Do del tu ai miei ospiti, in modo che si concedano in sincerità. Che poi è il concetto della politica in piazza, messo in pratica”, spiega l’organizzatore della kermesse.
LEGGI ANCHE: Schlein: "Radicalismo dolce? Mi piace. Nel Pd adesso c'è speranza"
Poi, sull’attuale situazione politica, il direttore di Affaritaliani.it ha le idee chiare. “Non sta a me dirlo”, chiarisce Perrino. “Parafrasando Bernard Shaw: tutti sappiamo dare delle risposte, la genialità sta nel fare le domande giuste”, dice. “Di ciccia ce n’è tanta”, prosegue Perrino, “sia sul piano internazionale sia nel dibattito interno ai partiti. Siamo alla vigilia di elezioni europee importantissime, con equilibri in evoluzione. Ci domanderemo se la maggioranza regge, se Salvini sogna ancora di essere il numero uno, perché ricordiamolo con il sistema proporzionale, alle Europee ci sarà una sfida interna nella coalizione di governo e questo potrebbe avere effetti sull’esecutivo”.
Ma non è tutto. “Rifletteremo anche sul futuro di Forza Italia”, aggiunge il direttore Perrino. “Forse sbagliano quelli che la considerano come ininfluente dopo la scomparsa di Berlusconi. Se gli azzurri dovessero virare al centro, il governo non avrebbe più i numeri in Parlamento. Analogamente, ci domanderemo se l’Esecutivo nei prossimi mesi avrà degli oppositori veri o continuerà a essere avvantaggiato da una minoranza evanescente”, spiega.
“Comunque”, sottolinea Angelo Maria Perrino, “dalla nostra kermesse è partita la scalata di Giorgia Meloni. Disse: voglio fare la premier e, se vinco le elezioni, il Quirinale non deve fare scherzi”. Ma non solo Meloni. Di casa alla Piazza è anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “È venuto qui tre volte da premier”, ricorda il direttore di Affari. “E, a suo modo, ha contribuito a rendere l’evento uno degli appuntamenti fissi sul calendario della politica”, continua Perrino.
LEGGI ANCHE: Spagna, il provincialismo italiano che cerca sempre modelli stranieri
“Oltretutto”, racconta a Libero, “a Ceglie c’è una sezione molto attiva delle ‘Bimbe di Conte’. Una di loro lavora alla cassa del supermercato e, quando mi vede, mi chiede sempre se viene anche quest’anno o no”. Infine, svela il direttore, “siccome i politici hanno stancato, porto con me anche qualche ospite speciale per movimentare il dibattito. Ci saranno infatti tra gli altri Vittorio Feltri, Piercamillo Davigo, Marco Travaglio, Luigi Bisignani e Paolo Mandron”.