La Russa: "Dubbi sulla ragazza: ha preso cocaina". Poi frena. Ira di Schlein

"Per sua stessa ammissione, lei aveva consumato cocaina". Schlein: "Meloni si assuma la responsabilità della parole di La Russa"

di redazione politica
Elly Schlein e Ignazio La Russa
Politica

Il presidente del Senato: "Nulla di penalmente rilevante"

"Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante. Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinché faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio". Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo la notizia dell’indagine a carico del figlio Leonardo Apache, 19 anni, accusato di violenza sessuale. 

Aggiunge di aver rivolto al figlio una “forte reprimenda” per “aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato” e dichiara: “Non mi sento di muovergli alcun altro rimprovero”. Afferma invece di avere “molti interrogativi” sul racconto della ragazza: “Per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua”. E contesta anche la denuncia “presentata – dice Ignazio La Russa – dopo quaranta giorni dall'avvocato estensore che, cito testualmente il giornale che ne dà notizia, occupa questo tempo per rimettere insieme i fatti”. Poi, però la retromarcia: “Sono stato frainteso”.

Indignata dalle parole di La Russa, Elly Schlein attacca: “Trovo disgustoso che il Presidente del Senato colpevolizzi una donna che denuncia una violenza. Il presidente del Senato non può fare vittimizzazione secondaria. È per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute. Inaccettabile da chi ha incarichi istituzionali la legittimazione del pregiudizio sessista”.

Accusato da più fronti, La Russa poco dopo le sue dichiarazioni è quindi costretto a fare retromarcia. "Mi dispiace essere frainteso. Lo dico sinceramente. Io non accuso nessuno e men che meno la ragazza”, dice cercando di correre ai ripari. “Semplicemente, da padre – prosegue il presidente del Senato - dopo averlo a lungo sentito, credo a mio figlio. Per il resto, sottolineo il mio rispetto per gli inquirenti e il desiderio che facciano chiarezza il più celermente possibile. Leonardo ha nominato un suo difensore e da ora toccherà a quest'ultimo decidere se e quando intervenire".


Schlein: Meloni esca da silenzio su La Russa, Santanché, Nordio

"Vorrei sapere dov'è il presidente Giorgia Meloni e perché non esce dal suo silenzio e non si assume le sue responsabilità su quando dichiarato dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, sull'idea che le donne che denunciano più tardi non meritano di essere credute; che cosa ne pensa della ministra Santanché che ha affermato pubblicamente in aula di non essere indagata quando risulta invece di essere indagata. E ancora, cosa pensa del ministro Nordio che ha detto che delle informazioni rivelate del sottosegretario Delmastro non erano riservate quando si scopre che erano riservate. Stanno passando il segno". Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, a margine dell'incontro che si sta svolgendo a Palazzo dei Normanni, a Palermo, su Pnrr e autonomia differenziata.

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