Dimissioni di La Russa e Rauti che celebrano nascita Msi? Esagerazioni di sinistra

La Russa e Rauti celebrano il MSI: gli errori a destra e a sinistra in questa vicenda

Di Pietro Mancini
Politica

La Russa e Rauti celebrano la nascita dell’Msi, è polemica

La sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti, 60 anni, ha voluto celebrare, su Twitter, il 76esimo anniversario della nascita del MSI, il 26 dicembre del 1946 : “Onore ai fondatori ed ai militanti missini !. Le radici profonde non gelano", ha concluso la senatrice FdI.

Omaggio legittimo, come figlia di Pino Rauti, fondatore del MSI con Almirante e Romualdi, reduci dalla Rsi di Salò, l’ultima trincea dei seguaci di Mussolini.

Ma non dovrebbe essere consentito a nessuno “sdoganare”- soprattutto a una governante, pro-tempore- un partito dalle chiare radici fasciste, fondato e diretto dai reduci del ventennio e poi della Rsi, in antitesi all’art. 12 della Costituzione, che vieta la ricostituzione del PNF.

Rauti, per entrare nel governo di Giorgio Meloni, ha giurato fedeltà non alla Rsi di Salò e di papà, e camerata calabrese, Pino, ma alla Repubblica italiana e alla sua Costituzione. Tale Carta è scaturita dalla cacciata, con le armi, da parte dei patrioti antifascisti, dall’Italia dei seguaci di Mussolini, tra cui i fondatori del MSI, e i loro, spietati, alleati nazisti di Hitler.

Forse, Mattarella  dovrebbe impartire alla Rauti e a La Russa, Presidente del Senato (che ha pubblicato un post analogo dedicato al ricordo del padre, fascista, come il fratello) una breve lezione di storia politica e di diritto costituzionale.

Eccessiva, tuttavia, la richiesta di dimissioni, avanzata da settori della sinistra: nelle democrazie, a differenza delle dittature, tutti hanno facoltà di esprimere le proprie idee, a condizione che non si spingano ad esaltare, e rimpiangere, i regimi liberticidi, fondati sulla violenza, come il fascismo. Quanto si voti, in Parlamento, degli eletti del tanto vituperato MSI dei Rauti  e dei La Russa, furono chiesti dai leader della Dc, e concessi, in occasione di almeno 2 elezioni dei Capi dello Stato (Saragat e Leone). Saragat fu votato anche dal PCI, che chiese e ottenne, in cambio, dal Quirinale, la grazia al sen. Francesco Moranino, riparato a Praga, dopo la condanna all’ergastolo per aver stecchito 5 partigiani e 2 loro compagne, in una tragica vicenda, nota come la “strage di Strasserra”, nel Biellese, nell’estate del 1944.

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