La Schlein ridà vita anche a Zan: "La destra sta rovinando la vita a molti"

Elly Schlein ha annunciato la proposta di legge del Pd per i figli di coppie omogenitoriali e la porterà avanti il deputato Alessandro Zan

Di Giuseppe Vatinno
Politica

A volte ritornano: Alessandro Zan insieme alla Schlein a Milano

Ieri è stata la gran passerella del mondo LBGT-TQIA+, dizione aggiornatissima e corretta dovuto al meritorio impegno di Giovanni Sallusti su Libero, che contestava il governo per aver imposto al Prefetto che ha imposto al Sindaco (alla Fiera dell’Est…) di non trascrivere le adozioni delle famiglie omogenitoriali all’anagrafe comunale.

Passerella del resto prevedibile dopo la vittoria di Elly Schlein lesbica e bisessuale che di questo tema della diversità aveva fatto il suo cavallo di battaglia. Dunque abbiamo assistito alla solita pantomima multicolore in un clima gaio ravvivato da una bella giornata di sole. La Schlein ha parlato in piazza sfruttando appieno l’occasione e impossessatasi del microfono, con il caschetto al vento ha dichiarato:

"Ci stiamo già muovendo e c'è qui anche Alessandro Zan per portare avanti anche in parlamento le aspettative che sono emerse dalla piazza. Cioè di poter vedere riconosciuto per legge il diritto delle coppie omogenitoriali, con una norma preparata e scritta insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla rete Lenford. Saremo al loro fianco come in piazza anche in parlamento". 

E poi ancora: "Dobbiamo convincere questo governo che le discriminazioni non hanno portato mai a un avanzamento della società, perché la società più sicura è quella più inclusiva, che non discrimina, che non lascia indietro nessuno e nessuna. È quella società che si rende conto che contro questi bambini e bambine crudelmente si sono scagliati coloro che oggi governano il Paese, ma sono bimbi come tutti e vanno già nelle nostre scuole, stanno crescendo nelle nostre comunità".

A quel punto un brivido è corso tra gli italiani. Si era di nuovo materializzato il fantasma di Alessandro Zen e cioè il parlamentare omosessuale del Partito democratico che nella corsa legislatura aveva sfornato un assai temibile Disegno Di Legge intitolato: "Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità".

Il DDL era una legge liberticida assai pericolosa per gli eterosessuali e in genere per la democrazia, tanto che molte critiche si erano levate anche da sinistra e dalle stesse femministe. Memorabile una intervista a Zan –come riportato da Tempi-che fu una toppa peggiore del buco: "Quando la destra parla della libertà di espressione, io dico sempre che questa non è una questione di destra, ma nei paesi avanzati ci sono leggi per le vittime vulnerabili. In Francia c’è una legge molto severa e fu voluta da Chirac". "Appunto la Francia, dove un professore alla Sorbona è stato appena inquisito per omotransfobia per avere dette di essere contrario alle nozze gay. Rischia di finire così con una legge sui reati d’opinione", replicò l’intervistatore.

Le norme contenute in quella legge erano infatti spudorate e avrebbero impedito –ad esempio- di dire di essere contrario alle “nozze” gay, alla faccia della libertà di espressione ma anche di parola. Per fortuna il DDL, che fu un vero spauracchio per tutti i sinceri democratici, fu impallinato e non passò ed ora il pericolo è trascorso. Anzi, la vittoria del centro – destra e di Giorgia Meloni alle scorse elezioni è anche frutto di quella iniziativa e dopo un periodo di oscuramento Zan è tornato. Ieri zompettava annuendo nel palco vicino alla Schlein. Meno felici gli “italiani e le italiane” che hanno rischiato una legge bavaglio che avrebbe instaurato una ulteriore “dittatura della minoranza”.

 

 

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