Le sorti del mondo affidate ad un Italiano. Nato: Draghi, Gentiloni o Letta

Il mandato di Stoltenberg è stato prolungato solo per l'emergenza della guerra. La poltrona spetta ad uno di loro tre. Esclusi Conte e Renzi per diversi motivi

Politica
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Guerra Russia Ucraina, una poltrona per tre italiani alla Nato

La guerra in Ucraina rischia sempre di più di diventare un conflitto mondiale. Putin non intende trattare e continua a bombardare e minacciare anche l'Europa. Ma presto le sorti del mondo intero potrebbero essere affidate ad un italiano. Mario Draghi, Paolo Gentiloni o Enrico Letta - si legge sul Fatto Quotidiano - sono i favoriti nel 2023, per prendere la guida della Nato. Perché l’Italia è tra i Paesi favoriti a esprimere il successore di Jens Stoltenberg, che è stato prorogato di un anno e scade il 30 settembre 2023. Quel posto deve preferibilmente andare a un ex premier, ma in realtà la rosa si restringe essenzialmente a questi tre, come si dice nei palazzi di Bruxelles e in quelli italiani. Nella guerra per il nuovo “ordine mondiale”, come molti osservatori definiscono quella che si sta combattendo in Ucraina, sono in gioco anche equilibri minori, ma che possono rivelarsi centrali. E l’Italia, come alleato "affidabile" potrebbe in quella casella giocare un ruolo.

La promessa, reiterata, - prosegue il Fatto - di mantenere l’impegno preso con la Nato nel 2014 di aumentare del 2% del Pil le spese militari va letta anche in questa cornice. La voce che Draghi stia lavorando per la guida dell’Alleanza gira insistentemente da settimane. In realtà, chi è vicino all’ex Bce sostiene che lui non abbia alcuna voglia di muoversi di nuovo dall’Italia. Va detto, però, che il suo piano di salire al Quirinale è sfumato, e dunque la tentazione di accettare quest'incarico potrebbe aumentare. Letta punta a tornare a Palazzo Chigi dopo le elezioni. E in questo progetto non è indifferente la sua scelta di interpretare dall'inizio della guerra il ruolo di politico italiano più filo-atlantista, scavalcando lo stesso premier. Per molti, però, quello che ha più chance è Gentiloni, che può vantare nel suo passato anche il posto da ministri degli Esteri.

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