Lega, Crippa: "Autonomia? Nel 2024 i primi accordi con le regioni"

Intervista di Affaritaliani.it al vicesegretario della Lega Andrea Crippa

Di Alberto Maggi
Matteo Salvini e Andrea Crippa
Politica

Alleanze europee, Crippa (Lega): "Parlare di veti o distribuire patenti di centrodestra, oggi, ha poco senso"

 

Dai provvedimenti e dalle battaglie chiave per l'autunno fino ai tempi di approvazione dell'autonomia differenziata, passando per l'immigrazione, le alleanze europee e il clima. Intervista di Affaritaliani.it al vicesegertario della Lega Andrea Crippa.

Quali sono i punti chiave della Lega per l'autunno?


"La Lega sta lavorando su più fronti con l’obiettivo di sostenere la crescita attraverso aiuti concreti a famiglie, lavoratori e imprese con un occhio di riguardo a chi è più un difficoltà economica. Basti pensare alle decine e decine di opere che Salvini ha sbloccato per ridurre le distanze del nostro Paese. Dal trasporto ferroviario, alla rete stradale, saranno moltissimi i cantieri aperti per rendere l’Italia più moderna ed efficiente. Cantieri che porteranno lavoro a migliaia di persone. C’è poi tutta la parte sul fisco che già ha dato grandi frutti con la delega e che continuerà in una direzione di maggiore equità andando a ridurre la pressione fiscale, diventata insostenibile per cittadini e imprese,  privilegiando soprattutto i redditi medio-bassi. Altro obiettivo è quello di dare più potere d’acquisto alle fasce più deboli: per questo stiamo facendo in modo che, ad esempio, i beni di prima necessità abbiano un prezzo calmierato. Come vede, il fil rouge della nostra politica è sempre lo stesso: non lasciare indietro nessuno e, anzi, migliorare la qualità di vita di tutti". 

Sull'autonomia differenziata vi aaspettate il via libera del Parlamento entro fine anno?


"I tempi del Parlamento li detta il Parlamento stesso. Va detto anche che in Senato è stato approvato di recente un odg che impegna il Governo ad approvare questo ddl in tempi rapidi, quindi ci aspettiamo il rispetto di queste indicazioni. Superato questo passaggio, verosimilmente nel 2024, si procederà con i primi negoziati e le prime intese tra le Regioni che chiederanno maggiori forme e condizioni di autonomia".


Sulla lotta all'immigrazione clandestina bisogna fare di più, visti i continui sbarchi?


"L'Italia sta facendo tanto. È chiaro che gli sbarchi vanno fermati. Meno sbarchi significa meno partenze e meno morti in mare. Se oggi però il fenomeno dell'immigrazione clandestina è sul tavolo delle priorità dell'Europa è soprattutto merito di questo governo che ha riavviato con forza il dialogo con le istituzioni europee e importanti relazioni con i Paesi africani di transito e di partenza. Tutto il Nord Africa oggi guarda all'Italia come partner forte, qualificato e attendibile con il quale dialogare. Il governo italiano oggi, grazie al lavoro del Ministro Piantedosi e del sottosegretario Molteni,  ha messo nero su bianco principi fondamentali sull'immigrazione: "Chi entra in Italia non viene deciso da organizzazioni straniere, che rispondono a Stati stranieri ma dalle Autorità italiane. È però evidente che le difficoltà dei Paesi africani come la Tunisia, da dove transitano circa il 50% degli immigrati arrivati finora in Italia, incidono in maniera netta sui numeri. Questi Paesi vanno quindi aiutati e supportati. Su questo aspetto è d'accordo anche l'Europa che però non sempre risponde nei tempi opportuni alle esigenze degli Stati membri".

In vista delle elezioni europee, è possibile costruire un Centrodestra anche in Europa nonostante il veto di Forza Italia ad alleanze con Le Pen e Afd?


"Come ha detto Matteo Salvini, la Lega sta lavorando per un centrodestra unito e forte anche in Europa, così come in Italia, per creare un’alternativa valida, credibile e concreta all’attuale maggioranza guidata dalla sinistra che da anni malgoverna in Ue facendo disastri che colpiscono aziende, lavoratori e famiglie italiane. Parlare di veti o distribuire patenti di centrodestra, oggi, ha poco senso. Noi diciamo fin da subito mai con il Pd e con la sinistra in Europa, chi si impegna?".

Nella Legge di Bilancio quali provvedimenti inserirete come Lega?


"E’ ancora troppo presto per parlarne. Ci sono delle linee guida che sicuramente abbiamo già in mente ma è davvero prematuro parlarne. Anche perché c’è il capitolo Pnrr ancora da chiudere definitivamente e lì ci sono risorse ingenti da poter utilizzare. Penso ad esempio all’efficientamento energetico delle abitazioni dei redditi bassi, ai tagli alle bollette grazie al potenziamento delle infrastrutture energetiche e ai 900 milioni per la realizzazione di migliaia di posti negli asili. E’ chiaro che poi nella bilancio andremo ad agire lì dove ce ne sarà più bisogno". 

La Lega viene spesso accusata di essere negazionista sui cambiamenti climatici, è davvero così?


"Assolutamente no. E chi fa certe accuse o è disinformato o è in malafede: in ogni caso, le rispediamo al mittente. La Lega si oppone a ogni forma di estremismo green e ideologico e chiede a gran voce, in Italia come in Europa, che i provvedimenti discussi e votati siano di buonsenso, tenendo anche conto della realtà. Gli obiettivi della transizione sono spesso condivisi da noi, tuttavia contestiamo l’approccio estremista di Timmermans e soci, eccessivamente punitivo verso i cittadini europei e purtroppo inefficace perché non tiene conto che i maggiori inquinatori del pianeta, in primis la Cina, continuano ad agire indisturbati. Non si salva l’ambiente sacrificando le nostre aziende, facendo perdere posti di lavoro a migliaia di italiani ed europei, o prevedendo più oneri e obbligo per le famiglie, per le loro case, per le loro auto. Serve meno ideologia e più concretezza: questo significa essere negazionisti?"

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