Lega, Fedriga stoppa Vannacci alle Europee: "Prima pensiamo ai territori"

Il governatore del Friuli Venezia Giulia poi manda un messaggio a Meloni: "Basta opportunismi, il terzo mandato è una questione di principio"

di redazione politica
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Lega, Fedriga sulla guerra: "Rischiamo un altro 7 ottobre. Atteggiamento troppo remissivo"

La Lega non ha nessuna intenzione di cedere a Meloni sulla questione terzo mandato. Il Carroccio fa muro sulla questione Zaia e il Veneto, che in prospettiva poi potrebbe riguardare anche il Friuli Venezia Giulia. A parlarne è proprio il governatore di quella Regione. "Il terzo mandato - dice Massimiliano Fedriga a La Stampa - non può trasformarsi in una contrapposizione fra diverse forze politiche di maggioranza o opposizione. Bisogna chiedersi se è giusto o no che i cittadini possano scegliere. Anche la possibilità, che io condivido sia ben chiaro, del terzo mandato per i Comuni sotto i 15 mila abitanti, è in netta contrapposizione con la logica di non dare il terzo mandato a governatori e sindaci delle città più grandi. "Le regole di partecipazione democratica al voto devono partire sempre da questioni di principio, non dalle opportunità del momento di uno o dell'altro. Oltretutto le scelte delle coalizioni nelle diverse tornate elettorali, lo dimostrano i casi recenti di Sardegna e Molise, sono indipendenti dal numero dei mandati".

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"Il voto del settembre 2022 - prosegue Fedriga a La Stampa - è stato una conferma del fatto che l’Italia vuole un centrodestra unito. L'unità, e la capacità di fare sintesi, come sull’Irpef per i terreni agricoli, sono il valore aggiunto della nostra coalizione". Fedriga parla anche delle Europee e della possibile candidatura del generale Vannacci con la Lega: "Io penso che sia utile, indifferentemente poi dai collegi, che nelle liste per le europee ci siano delle persone che hanno visibilità nazionale. È però fondamentale, nel contempo, che ci sia una forte rappresentanza dei territori". Un messaggio lanciato al suo leader, Matteo Salvini. Poi chiude sulla questione della guerra e mette in guardia sui rischi, soprattutto dopo il patto Meloni-Schlein e il provvedimento sul cessate il fuoco a Gaza: "Sul Medio Oriente vedo un atteggiamento remissivo, così rischiamo un altro 7 ottobre. Noi della Lega stiamo con Israele".