Politica
Lega: "Veneto a noi. In discussione anche il governo". Intervista-bomba
Parla Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Veneto, leghista doc e federalista duro e puro
"Autonomia vera e subito o niente premierato"
"Non se ne parla nemmeno". E' chiarissima, forte e decisa la risposta di Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Veneto, leghista doc e federalista duro e puro, intervistato da Affaritaliani.it, alle parole di Fratelli d'Italia che con il senatore Luca De Carlo ha rivendicato per il partito della premier Giorgia Meloni la guida del Veneto nel 2025. "Anche se non ho molta fiducia, spero che il mio partito mostri i muscoli che fino a qualche tempo fa avevamo e belli tonici. E' vero che alle elezioni politiche abbiamo subito una flessione, ma è altrettanto vero che in Veneto la Lega è l'unico partito che ha una classe politica esperta che nessun altro ha con una grandissima esperienza amministrativa. Non confondiamo il consenso per la premier con quello reale sul territorio che noi della Lega, almeno in Veneto, abbiamo costruito in tantissimi con bravissimi amministratori e consiglieri regionali. Abbiamo figure carismatiche come Zaia e Salvini ma anche tanti amministratori in gamba che gli altri partiti non hanno".
Marcato non ha alcun dubbio. "Il Veneto spetta alla Lega. Punto, non c'è alcuna discussione da fare. Chi immagina di fare trattative romane sulla testa dei veneti non capisce e non sa che significhi federalismo e autonomia. In Veneto decidono i veneti. Lo scacchiere nazionale per cui si sposta un Governatore di qua o di là appartiene a dinamiche romane che non ci interessano".
"Sul tavolo delle trattative regionali noi chiederemo, a prescindere da come finirà la partita del terzo mandato, che la candidatura in Veneto spetti alla Lega. Delle logiche nazionali ci interessa poco. Se la risposta degli alleati fosse negativa, a quel punto andremo alle elezioni da soli con la lista della Lega, una lista Zaia e altre liste autonomiste e poi ci misuriamo e vediamo davvero chi prende il consenso in Veneto", spiega l'assessore Marcato.
Potrebbero esserci ripercussioni anche sul governo nazionale? Addirittura un'uscita della Lega dall'esecutivo e dalla maggioranza se Fratelli d'Italia continuasse a dire no al terzo mandato per i Governatori e no a un leghista in Veneto? "E perché no. Se c'è un'imposizione tutto si rimette in discussione, a mio avviso anche la permanenza al governo. D'altronde non ci sono patti scritti sulle tavole della legge come se fossero la Bibbia. Siamo al governo per condividere un percorso e non per farci imporre scelte. Non esiste nemmeno che subiamo e basta siamo alleati, non sudditi di Meloni e Fratelli d'Italia".
Qualcuno ipotizza anche ripercussioni sulla riforma costituzionale che introduce il premierato, tanto cara alla premier e a Fratelli d'Italia... "Se qualcuno al governo immagina che dopo 30 anni di lotta per l'autonomia e un referendum regionale che ha emozionato i veneti si possa andare per le lunghe con un provvedimento annacquato noi risponderemo annacquando il premierato. Così funziona, semplice. Parliamoci chiaro: o c'è l'autonomia vera in tempi rapidi o non c'è il premierato. Oppure vogliamo fare come con i 5 Stelle che loro portano a casa il 110% e il reddito di cittadinanza e noi solo un percorso sull'autonomia? Non funziona così. Ora basta. Il Veneto vuole vedere risultati, subito. Non ci interessano più le trattative, altrimenti loro portano a casa il premierato e noi solo promesse. Non se ne parla nemmeno. Inaccettabile. Patti chiari e amicizia lunga", conclude Marcato.