M5S, è nata una stella: Vittoria Baldino, lanciata dalla battaglia con Renzi
La 33enne avvocata calabrese è la relatrice della proposta di legge sul lobbismo. Stimata da Conte e Casalino, potrebbe essere la nuova capogruppo
Relatrice della proposta di legge sul rapporto tra politica e lobby, la giovane deputata è l'astro nascente del M5S
In politica tutto torna, prima o poi. Senza scomodare Giambattista Vico, in maniera decisamente più prosaica si ritorna a parlare di conflitto di interessi, un tema che pareva morto e sepolto da almeno dieci anni, ovvero da quando Silvio Berlusconi lasciò Palazzo Chigi obtorto collo, e che invece oggi torna prepotentemente sull'agenda parlamentare. Il casus belli non è la prospettiva che il fondatore di Forza Italia possa approdare al Quirinale, ma la ben nota vicenda legata a Matteo Renzi e alle sue attività extrapolitiche, che tanto sta facendo discutere. Come invocato anche da affaritaliani.it, sarebbe davvero opportuno regolamentare in maniera chiara la possibilità che un parlamentare svolga attività professionali che lo possono porre in relazione con stakeholder e lobbisti vari.
“Renzi ci accusava di diffondere le fake news, ma voleva distruggerci”
Sul tema c'è una proposta di legge sull'attività di lobbying che vede come relatrice la deputata del MoVimento Cinque Stelle Vittoria Baldino, avvocata e capogruppo in Commissione Affari Costituzionali. “Quanto è emerso lo trovo estremamente inquietante e anche paradossale visto che lo stesso Renzi, proprio in quel periodo, andava pontificando contro fake news e populismi, additando il M5s come il principale diffusore di notizie false per prendere voti. Noi invece facevamo proposte concrete, molte delle quali divenute realtà, mentre pare che lui fosse più interessato a distruggere la reputazione degli avversari politici e di alcuni giornalisti che, evidentemente, riteneva scomodi e pericolosi per il perseguimento dei suoi obiettivi”, ha detto la giovane parlamentare in un'intervista a La Notizia Giornale, precisando inoltre che l'inchiesta sulla Fondazione Open solleva temi squisitamente politici, ben al di là della questione giudiziaria: “Il tema non è se il fatto costituisca reato o meno, ma se esistono situazioni che possano compromettere l’imparzialità dell’azione politica o alterare la libera concorrenza. Da tempo pensiamo che andrebbe ridotta la distanza tra la politica e i cittadini. E queste inchieste gettano un velo di ombra sulla correttezza di chi assume importanti decisioni. È necessario quindi che sia approvata una legge che ponga un argine alle potenziali commistioni tra interesse pubblico e privato. Le proposte di legge su conflitto di interessi e lobbying vanno esattamente in questa direzione e noi le sosteniamo da molto prima dei fatti emersi in queste settimane”.
Le altre proposte del M5S sulla trasparenza in politica
Come giustamente precisa l'Onorevole Baldini, le proposte di legge sono due. Oltre a quella sul lobbismo ce n'è una specifica sul conflitto di interessi, che ha come relatore Giuseppe Brescia (sempre del M5S), presidente della Commissione Affari Istituzionali. Il testo della legge, che poi passerà alla fase emendativa, prevede obblighi di trasparenza per alcune figure istituzionali: non per i parlamentari, ma per i membri del Governo e i Presidenti di Regione. Per questi ruoli, vengono delineati una serie di adempimenti sulla pubblicazione della situazione economica, nonchè il divieto di assumere incarichi nelle partecipate, esteso anche ai coniugi. Vi è poi una terza proposta del M5S - e specificatamente di Francesco Berti - che riguarda specificatamente il divieto da parte dei parlamentari di percepire compensi da stati esteri, se non sotto una soglia fissata a 5.000 euro.
Da “ripescata” a punto di riferimento
Colmare il gap rispetto ad altri paesi che già da tempo hanno regolato queste materie specifiche è anche un modo per riportare il M5S alle battaglie di trasparenza che ne hanno caratterizzato l'ascesa nei primi anni, operazione di fondamentale importanza soprattutto oggi che i consensi sono in calo e le prospettive per il futuro ancora in divenire, con quella “alleanza strutturale” con il Pd della quale si parla tanto, ma che ancora si fa attendere come il Godot di Beckett. E proprio Vittoria Baldino viene indicata come una delle figure emergenti più interessanti di questa nuova fase. Nel 2018 entrò alla Camera – poco dopo essere diventata mamma – solo a seguito del ripescaggio che vide l'assegnazione al M5S di alcuni seggi vacanti per via della mancanza di candidati, attraverso l'attingimento ad altri collegi (nel suo caso, la Circoscrizione Lazio 1). A cinque anni di distanza la 33enne calabrese viene indicata come una possibile capogruppo, in vista della scelta del successore di Davide Crippa che è stata messa in agenda per il prossimo dicembre. A sostenere la sua crescita non è “solo” la battaglia sul conflitto di interessi, ma anche una capacità comunicativa che le ha consentito di uscire vincitrice da diversi confronti televisivi, conquistando la stima sia di Rocco Casalino, che oggi è proprio il responsabile della comunicazione televisiva dei parlamentari pentastellati, che di Giuseppe Conte. Una stima pienamente ricambiata, come Baldino mostra chiaramente.
Nei Cinque Stelle... è nata una stella
Nata a Rossano, tra la Sila e la costa ionica, il 28 maggio del 1988, Vittoria Baldino incarna certamente quell'entusiasmo giovanile che solo cinque anni aveva permesso al M5S di ottenere un'affermazione elettorale storica, ma che oggi sembra lontanissima nel tempo. In più ha un indiscutibile standing e una capacità oratoria, frutto anche della sua esperienza professionale, che non tutti gli esponenti del partito fondato da Beppe Grillo possono vantare e che – si mormora – abbia anche suscitato qualche comprensibile invidia tra compagni di casacca. È nata una stella in casa Cinque Stelle? L'ardua sentenza non sarà dei posteri, ma degli elettori alle prossime elezioni, che siano nel 2023 o magari anche prima. Tra tanti che le temono, l'Onorevole Baldino è una di quelli che invece potrebbero trarne grande vantaggio, ma questo dipenderà anche dall'esito della discussione sulla sua proposta di legge.