Politica

Renzi, il conto corrente e la lite con Conte: riflessione per fare chiarezza

Di Lorenzo Zacchetti

Dopo la pubblicazione dei compensi di Renzi sui giornali lo scontro con Conte. Ora serve una riflessione sul rapporto politica-trasparenza-informazione

Renzi, il conto corrente e la pubblicabilità dei documenti depositati 

Il caso della pubblicazione del conto corrente di Renzi e le relative polemiche mi paiono utili per fare qualche riflessione, al di là del caso specifico.

1) In senso deontologico/giuridico: i documenti pubblicati sono atti depositati in un'inchiesta e quindi francamente non si capisce lo scandalo di chi paventa una sorta di "grande fratello".

2) Dal punto di vista politico: è enormemente di interesse pubblico verificare se davvero un esponente politico riceve compensi (anche se legittimi) da soggetti che hanno interessi (anche se legittimi) nel rapporto con le istituzioni. Se poi gli interessi fossero illegittimi, sarebbe ancora più interessante, ma lasciamolo accertare ai giudici, col massimo del garantismo.

3) Dal punto di vista della logica: è impossibile non ricordare come Renzi nel 2018 sbandierò il suo misero conto corrente a "Matrix", dicendo che tutti i politici dovrebbero fare altrettanto. La recente pubblicazione è quindi utilissima per capire se Renzi avesse per caso sottostimato i suoi averi allora o se invece oggi gli si stanno attribuendo emolumenti inesistenti (e in questo caso farebbe bene ad incazzarsi come un lanzichenecco, ma meglio per lui che ci sia un documento da contestare).

4) dal punto di vista della cultura generale: mi spiace un po' che nessuno citi un fatto importante. Chiunque assuma una carica pubblica anche a livello locale è tenuto per legge a pubblicare il suo patrimonio ogni anno, evidenziandone le variazioni. E pure quello dei parenti stretti, a meno che questi non esercitino il loro diritto alla privacy. Perché un modesto consigliere municipale viene passato ai raggi X ogni anno (per una giusta esigenza di trasparenza) mentre quando è coinvolto un big si urla allo scandalo, alla persecuzione e persino agli "squadroni della morte"?

Di tutto ciò amerei discutere seriamente e possibilmente a prescindere da Renzi, visto che la sua figura genera spesso liti tra guelfi e ghibellini. Però qualche domanda sul rapporto tra politica, trasparenza, magistratura e giornalismo d'inchiesta dobbiamo pur farcela. Così come sul tema delle occupazioni professionali dei politici in carica, che forse andrebbero regolamentate meglio.

 

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