Madron: "Dietro il dossieraggio i servizi: file usati come merce di scambio"
Paolo Madron, coautore con Luigi Bisignani de "I potenti al tempo di Giorgia", dialoga con Affari sull'inchiesta "dossieraggio" anticipata nel loro libro
Dossieraggio illecito, Affari aveva anticipato tutto. L'autore de "I potenti al tempo di Giorgia": "È caduto il muro di omertà"
Si sta allargando a macchia d’olio l’indagine sul presunto dossieraggio negli uffici della Direzione Nazionale Antimafia aperta dalla Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ai danni di politici, manager e personaggi dello spettacolo. Un’indagine nata dalla denuncia dell’attuale ministro della Difesa Guido Crosetto sulla diffusione prima, e, in alcuni casi, pubblicazione sui media poi, di informazioni riservate.
Quello che inizialmente, infatti, appare come l’operato illecito di un funzionario della Guardia di Finanza, potrebbe nascondere molto altro. È stato lo stesso Guardasigilli del resto, nelle ultime ore, a sollevare il dubbio dell’esistenza di un “mondo grigio, un porto delle nebbie”. L’allusione a un vero e proprio sistema, dietro al mercato di informazioni riservate che tra le vittime conta Francesco Totti, Giuseppe Conte, Rocco Casalino, è presto fatta. Altro che caso isolato, esiste forse una ragnatela che include anche pezzi della magistratura e dei servizi segreti e che forse ha avuto pure una regia politica, oltreché giornalistica?
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I più attenti ricorderanno come Affaritaliani.it, a fine maggio, aveva ampiamente parlato di una "centrale dossieraggio" in un articolo intitolato "'Meloni passione 007', spiate 400 persone: la bomba nel libro di Bisignani", all'interno del quale anticipava uno dei capitoli più intriganti (“Giorgia e la passione per gli 007”) della nuova fatica editoriale di Luigi Bisignani, “I potenti ai tempi di Giorgia Meloni”. Nel libro il “lobbista più famoso d’Italia”, insieme al giornalista Paolo Madron (entrambi ospiti de La Piazza, la kermesse di Affari di fine agosto) affronta e indaga il potere e le logiche del Palazzo.
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In quel capitolo analizzato da Affari emerge un inquietante attività di spionaggio che riguarderebbe almeno 400 utenze, captate dall’Intelligence. Utenze "su vari personaggi che ruotavano intorno al suo mondo (di Meloni, ndr)" tra cui rientra “anche qualche giornalista”. Una domanda sorge allora spontanea: con che tipo di autorizzazione? Sembrerebbe nessuna. E infatti nell'inchiesta avviata dalla procura di Perugia, è chiara fin da subito la mancanza di autorizzazioni giudiziarie a effettuare ricerche patrimoniali su determinati soggetti come appunto il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Affaritaliani.it ha deciso quindi di interpellare direttamente il giornalista Paolo Madron, coautore con Luigi Bisignani de “I potenti ai tempi di Giorgia Meloni”, per capire se quella contenuta nel libro non sia, forse, una verità troppo scottante, e per questo sottaciuta fino all’ultimo.
Crosetto, Casalino, Totti Conte ... si è trattato di casi isolati o esiste una rete ben più vasta, che vede la partecipazione anche della magistratura e dei servizi segreti?
Sicuramente c'è la presenza dei servizi segreti dietro. Questi ci sono da sempre, da sempre spiano e spesso è vero che lo fanno senza autorizzazione o senza motivazione. Per non parlare della tentazione forte che hanno di acquisire notizie e informazioni, o di utilizzare le intercettazioni cosiddette a strascico. Qual è l'intento? Creare file e dossier che al momento buono qualcuno possa tirar fuori, e da utilizzare come dei “credits” con il politico al potere di turno, come merce di scambio.
È possibile dire che la matrice, la "regia" dietro questi episodi sia politica?
Io non so se ci sia o meno un "mandante" politico. In Italia i governi si alternano rapidamente, e abbiamo servizi segreti eredità del governo Conte, Draghi, ora Meloni. Inoltre, se è vero che ufficialmente i servizi segreti rispondono al governo, è vero anche se si può rispondere al governo in molti modi, non solo per ostacolarlo, ma anche per compiacerlo.
Per esempio, a chi giovava di intercettare Crosetto? Probabilmente, se questo è stato fatto prima del governo, all’opposizione. A qualcuno, dico io, a qualcuno che non aveva piacere che Crosetto diventasse ministro della Difesa. Si tratta di passaggi compiuti unicamente con la logica, basati sui fatti: per conto di chi il tenente della finanza Pasquale Striano cercava dati sensibili e informazioni finanziarie di personaggi famosi e politicamente esposti? Lo faceva per se stesso, perché a casa sua aveva 400 fascicoli che gli facevano comodo (ironizza, ndr)? Oppure qualcuno gli ha ordinato di farlo?
Dalle Sue parole sembra tutto chiaro e veritiero. Come mai allora il sottosegretario Alfredo Mantovano e lo stesso Governo vi hanno smentito così duramente?
Proprio dopo l'uscita del nostro libro c’era stata l’intervista a Renzi dove infatti è stato chiesto a Mantovano (sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e autorità delegata ai Servizi di informazione e sicurezza, ndr) di intervenire. Mantovano dapprima ha smentito, poi il Copasir si è limitato a qualche audizione. Sicuramente all'inizio, anche dopo l'uscita del nostro libro, la questione è stata estremamente sottovalutata e messa a tacere.
C’è poi un punto molto importante da chiarire: Mantovano entra in carica a Ottobre dello scorso anno, e nell’intervista di Renzi ha dichiarato che "da quando è in carica lui a Palazzo Chigi non risultano queste attività di dossieraggio". Allora, mi domando, i casi sono due: o queste attività sono state fatte prima, e lui non lo poteva sapere, oppure sono continuate da quando lui è al Governo. In questo caso è complicato dire che non sapesse. Per finire, è stato lo stesso Mantovano a dire che vuole riformare i servizi segreti. A me non sembra che sia considerata ancora una priorità, anche se forse quanto sta emergendo riporterà l'attenzione sul tema … .
Cosa pensa del ministro Crosetto e del ministro Piantedosi, che hanno recentemente disertato la presentazione del vostro libro?
Io conosco due motivazioni. La prima è che Giorgia Meloni non ha gradito questo libro, e ha chiesto ripetutamente prima a Piantedosi poi a Crosetto di non partecipare alle presentazioni. E i due ministri hanno “obbedito”. La seconda motivazione è che c'era la paura che qualcuno sollevasse proprio con loro il tema del dossieraggio e delle intercettazioni. Sta di fatto che entrambi i ministri, accampando diverse scuse, non sono venuti. Crosetto l’ha peraltro fatto in modo abbastanza ingenuo, visto che ha paventato una preoccupazione per la situazione internazionale che non concilia con il fatto che il giorno prima fosse ad Asiago.
Perché nessuno ha indagato in questi anni sulle numerose fughe di notizie che ci sono state? E visto che in nessun altro caso si è proceduto alla pubblicazione, quale è stato il motivo?
Come ho scritto nel libro, ribadisco che so di alcune utenze di giornalisti attenzionate, e so anche – ma ovviamente non rivelo la fonte – che probabilmente una parte “deviata” dei Servizi aveva stretto con alcuni giornalisti dei rapporti non solo di “passaggi di informazione” ma anche di quelle che i servizi chiamano “utilità” (pagamento dei giornalisti per diffondere delle notizie).
Adesso però sta indagando il Copasir ... qualcosa si è mosso.
Con ritardo, certamente Mantovano prima, e poi il Copasir, dovevano muoversi tempo addietro. Come ho detto, proprio quest'ultimo, anche dopo l'uscita del nostro libro, aveva fatto una serie di audizioni, tra le quali una al capo della sicurezza di Tim (Tim è la società attraverso la quale tecnicamente si fanno le intercettazioni, ndr). Poi però tutti hanno smentito che si sia parlato di quanto noi abbiamo rivelato nel libro, e la cosa è finita lì.
Diciamo pure che per tutti, finchè non si è squarciato il velo dell'omertà, volevano se ne parlasse il meno possibile. Ora invece chissà cosa verrà fuori …
E i “potenti” del Governo ora che il velo è stato squarciato, come se usciranno? Vi aspettate delle “scuse” o delle rettifiche?
Io non scrivo le cose alla leggera, avevo informazioni precise e nonostante ciò hanno lasciato correre, smentendo addirittura … . Diranno, come hanno sempre fatto, che all'interno dei servizi segreti ci sono delle "mele marce", e che il Governo non ne sapeva nulla.