Manovra "blindata". Parlamentari di Centrodestra in rivolta contro il governo

Nel mirino anche i presidenti La Russa e Fontana, perché tacciono?

Di Alberto Maggi
Aula del Senato
Politica

"Incredibile, non si era mai visto. Siamo qui per schiacciare un bottone?"

 

Ad annunciare il vero e proprio vulnus della democrazia, mai accaduto prima nella storia della Repubblica italiana, è stato il vicepremier Matteo Salvini e, stranamente, non la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Confermando in pieno quanto Affaritaliani.it aveva scritto all'indomani dell'ultimo vertice di maggioranza sulla manovra, il segretario della Lega, ieri in conferenza stampa subito dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla manovra, ha candidamente annunciato: "Siamo soddisfatti, c'è l'approvazione nei tempi più rapidi possibili e sarà una manovra senza emendamenti di maggioranza".

Ovviamente sono arrivate le proteste delle opposizioni, tutte, che presenteranno una valanga di emendamenti, tutti inutili perché l'esecutivo, nel tentativo disperato di calmare i mercati finanziari, non far arrabbiare i "padroni" di Bruxelles e arginare la salita dello spread, metterà la fiducia sia alla Camera che al Senato. Ma a microfono spento, nessuno osa dirlo ufficialmente, pena la defenestrazione, tra i parlamentari della maggioranza, anche in Fratelli d'Italia, partito della premier, monta la delusione e la rabbia per una manovra blindata e per la decisione del governo di esautorare il Parlamento, ledendo così di fatto i diritti costituzionalmente garantiti del potere legislativo.

"Incredibile, non si era mai visto. Siamo qui per schiacciare un bottone?", spiega un deputato della Lega. "Meloni, Giorgetti, Salvini e Tajani mettono il bavaglio al Parlamento, siamo senza parole", sottolinea un senatore di Forza Italia. "Scelta discutibile. Obbediamo ma non capiamo", fanno sapere da Fratelli d'Italia. Nel mirino di molti deputati e senatori della maggioranza anche i presidenti Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. "Possibile che non dicano nulla? Possibile che la seconda e la terza carica dello Stato non facciano sentire la loro voce contro questa violenza del potere esecutivo?", fanno notare dalle parti del Carroccio.

Malumori. Stupore. Incredulità serpeggia in tutto il corpaccione parlamentare del Centrodestra. Che effetti possa avere avere questo profondo malessere sulla tenuta dell'esecutivo è tutto da valutare e lo capiremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Certamente la Legge di Bilancio non è a rischio, ma questo blitz "autoritario" del poker Meloni-Giorgetti-Tajani-Salvini certamente lascerà il segno e non è affatto escluso che fette importanti della maggioranza, in modo trasversale, possano "vendicarsi" su altri provvedimenti importanti, o nelle varie commissioni parlamentari o addirittura direttamente in Aula.

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