Meloni a Salvini: pensioni o Ponte? E così ritorna la Fornero. Esclusivo

I vertici di governo della Lega si dicono "soddisfatti" della manovra, anche sulle pensioni, ma la base "è molto delusa". Inside

Di Alberto Maggi
Matteo Salvini e Giorgia Meloni 
Politica

Pensioni o Ponte? Quel vertice a Palazzo Chigi ai primi di ottobre...

 

La cancellazione dell'odiata Legge Fornero è sempre stata un cavallo di battaglia della Lega e di Matteo Salvini da anni. Ma nella Legge di Bilancio per il 2024 è arrivata la doccia fredda, gelata. Non solo non c'è Quota 41, ma nemmeno la conferma di Quota 103 introdotta da Mario Draghi premier come misura ponte per arrivare poi a una riforma del sistema previdenziale. Addirittura nella manovra è spuntata Quota 104 con penalizzazioni per chi esce prima dal mondo del lavoro. Una capriola all'indietro non da poco da parte del Carroccio.

I massimi vertici leghisti di governo non commentano e spiegano, a microfono spento, che "va tutto bene e che la Lega è soddisfatta della Legge di Bilancio, anche per quanto concerne il capitolo pensioni". Ma altre fonti del Carroccio, parlamentari, raccontano che la "base è molto delusa, soprattutto al Nord, dove il numero di lavoratori specie nelle aziende private è molto alto". Un malessere e un malumore, spiegano le fonti, che si respira tra iscritti, militanti e segretari locali del partito fondato da Umberto Bossi.

Ma come è possibile che Salvini abbia accettato questo dietrofront su uno dei dossier su cui si è battuto maggiormente in questi anni e su cui ha anche costruito nel 2018 (con Quota 101) quel consenso che alle Europee del 2019 lo ha portato a sfondare il 34% e fare un record assoluto di voti? Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la premier Giorgia Meloni - d'intesa con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - visti i pochi fondi a disposizione e la necessità di utilizzare il deficit per rifinanziare il taglio del cuneo fiscale per il 2024, in un vertice ristretto a Palazzo Chigi ai primi di ottobre, in vista del Cdm che poi ha varato la manovra, ha chiesto al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture di scegliere tra i fondi per far partire i lavori per il Ponte sullo Stretto già il prossimo anno (ipotesi ancora tutta da confermare) o un intervento più generoso sulle pensioni. Salvini, che ormai si è speso da settimane, anzi mesi, sul Ponte, ha scelto quest'ultimo (infatti i soldi sono spuntati nella Finanziaria) accettando obtorto collo una misura come Quota 104 con penalizzazioni che assomiglia tanto all'odiata Legge Fornero. Pagherà questa scelta alle elezioni europee? Lo vedremo...

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