Meloni d'America fattore Alemanno: Lega più a Dx, si rischia la frattura

Meloni vada a Spinaceto, degradata periferia romana, e non a Washington. Giorgia-Fdl rischiano la fine di M5S e Di Maio

Di Giuseppe Vatinno
Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Gianni Alemanno
Politica

"Meloni d'America" e il "fattore Alemanno" spingeranno la Lega a destra

Da domenica i sonni di Giorgia Meloni sono meno tranquilli. È infatti nato un Movimento politico incentrato sulla figura dell’ex ministro ed ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, già marito di Isabella Rauti e leader della cosiddetta “destra sociale”. Il “Manifesto di Orvieto” segna il ritorno della destra sovranista che si sente tradita da un anno di governo meloniano. Ne abbiamo parlato ieri . Ma il discorso viene da lontano se è vero che già nel 2017 questo Movimento sia pur in forma diversa già c’era, come dimostra questa mia intervista che feci ad Alemanno più di sei anni fa.

Quindi non si tratta di qualcosa di improvvisato dettato da mere considerazioni tattiche, bensì strategiche. In tutti questi anni Fratelli d’Italia è cresciuto ed è divenuto il primo partito d’Italia ma che ne è stato degli ideali passati?  I militanti, lo zoccolo duro della destra, sono contenti di questa Meloni sempre più allineata con la Nato?  I militanti, lo zoccolo duro della destra, sono contenti di una Italia filo - Ucraina?

La gente, soprattutto chi ha fatto per tanti anni politica, non ama essere presa in giro. La Meloni, per governare, ha “tradito” molto del suo programma pre - elettorale. Le occorreva infatti farsi accettare nelle grandi Cancellerie occidentali senza il cui consenso non avrebbe potuto e non può tutt’ora governare. La nascita ad Orvieto di una prima “opposizione interna” è solo il primo passo. Alemanno è stato chiaro: la destra al governo ha fatto troppi compromessi finendo per snaturare i suoi principi con cui aveva vinto le elezioni. Già da tempo in realtà si sono aperti i giochi.

Matteo Salvini, che sarà presente a “La Piazza” insieme al direttore Angelo Perrino, l’ha capito da tempo e sta ricollocando la Lega più a destra, andando a riempire lo spazio di consenso lasciato libero dalla democristianizzazione della Meloni. E già alcune prese di posizione sulla Giustizia su La Russa su Santanchè cominciano a segnare una differenza. In vista delle Europee del 2024 si aprirà una grossa competizione nel centro – destra e la Lega ha la giusta ambizione di recuperare spazi e consenso elettorale. Salvini, “ministro del fare”, contrapposto alla “Meloni, premier Terracquea”. La portaerei “Giorgia Meloni” ora è inseguita dai sommergibili di Alemanno e Salvini.

Giorgia Meloni vada a Spinaceto, degradata periferia romana, e non a Washington

La caccia ad “Ottobre Nero” è cominciata e segnerà un periodo di forte competizione interna, al di là delle dichiarazioni ufficiali di compattezza ed unità. La premier farebbe bene a diradare i viaggi intercontinentali verso i centri del potere mondiale e ricominciare a girare per le periferie e per le borgate abbandonate d’Italia.

Meno Washington più Spinaceto, che è vicina a Mostacciano dove abita. Risparmia pure benzina. Perché agli italiani di politica estera non gliene frega niente ma gli interessa moltissimo di come vivono nel loro Paese. E l’Italia è un Paese in cui si vive male. Agli italiani di “Sleepy Joe” o del ballerino comico Zelensky o del cinese Xi non interessa un emerito fico secco. Agli italiani interessa il lavoro, il giusto guadagno e che la si faccia finita con cumuli di immondizia, buche nelle strade, topi, cinghiali, trasporti da sesto mondo, aeroporti in fiamme, benzina alle stelle, migranti illegali fuori controllo, insicurezza diffusa, omicidi e stupri giornalieri, città degradate, sms improvvidi, femminicidi, violenza, mancanza di senso dello Stato.

E poi gli italiani si sono stufati dei radical - chic rossi e neri, che vanno a Capalbio e a Forte dei Marmi, che spendono 700 euro al giorno al “Twiga”, molto più di un reddito di cittadinanza mensile. È una vergogna. Twiga, in swahili, lingua dei goduriosi ricconi, significa “giraffa”. Facciano attenzione quindi che la gente comune non gli tiri il collo allungandoglielo proprio come il simpatico animale delle savane africane. La Meloni rischia di fare la fine di Luigi Di Maio e Fratelli d’Italia quella dei Cinque Stelle se non torneranno ad occuparsi dell’Italia, degli italiani e dei loro problemi.

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