Giorgia Meloni tra Macron e Berlusconi: due problemi simili, in chiave europea
Ucraina, il difficile lavoro della presidente del Consiglio
Per Palazzo Chigi sia Macron che Berlusconi rappresentano nodi da sciogliere
Alla fine il PPE è dovuto intervenire ufficialmente per sconfessare le parole contro Zelensky pronunciate da Silvio Berlusconi domenica scorsa al seggio. Era inevitabile. La linea è quella del sostegno incondizionato all'Ucraina, ancora di più oggi che l'Ue si prepara a varare nuove sanzioni contro Mosca e che la Russia schiera navi con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico.
Ma esiste un caso Berlusconi anche a Roma? Fonti vicine al presidente del Consiglio confermano che le parole dell'ex Cavaliere creano disagio e minano quella necessaria unità a sostegno di Kiev.
Ma il leader di Forza Italia sa benissimo quello che dice, sbaglia chi pensa che ormai parli a caso vista l'età. Berlusconi sa che la maggioranza netta dell'opinione pubblica è contro l'invio di armi all'Ucraina e che Zelensky viene considerato spocchioso e antipatico. Per questo si esprime come domenica scorsa. Anche se - come sottolineano fonti della maggioranza - contano gli atti parlamentari, sia in Italia sia in Europa. E Forza Italia non ha mai fatto mancare il suo sostegno a Kiev nei fatti, non nelle parole. Resta l'imbarazzo per le parole dell'ex Cav. da parte di Palazzo Chigi, da dove domenica è partito un intervento immediato.
In un certo senso, però, nell'ottica di Giorgia Meloni c'è un parallelismo tra Berlusconi e il presidente francese Emmanuel Macron. In questa fase serve compattezza dell'Ue, unità nel sostegno all'Ucraina senza abbandonare l'idea di un dialogo con Mosca e il Cremlino. Macron che invita Zelensky all'Eliseo rompe di fatto l'unità dell'Ue, rompe la coesione dell'Europa e consegna al mondo l'idea di un'Europa lacerata e a due velocità.
Alo stesso modo, sul fronte opposto, l'attacco di Berlusconi a Zelensky, mina l'unità necessaria nel sostegno a Kiev. L'obiettivo di Meloni è quello di restare al fianco della Nato, dell'Ue e dell'atlantismo, ma senza fughe in avanti come quella di Macron. Ecco perché, in qualche modo, Berlusconi e il presidente francese imbarazzano allo stesso modo, su lati opposti, Palazzo Chigi.