Meloni sacrifica 4 ministri per le Europee. Il "cognato d'Italia" non gradisce

Lollobrigida è finito nella lista ma non l'ha presa bene e si sarebbe messo di traverso. Non vuole andare a Bruxelles, un problema in più per la premier

di redazione politica
Francesco Lollobrigida e Arianna Meloni
Politica

Meloni e i suoi uomini in Europa. Così mezzo governo si sposterà a Bruxelles. Ma c'è chi si mette di traverso...

Giorgia Meloni comincia a studiare le mosse in vista delle Europee e ammonisce gli alleati di governo a non mostrare atteggiamenti egoistici nella campagne elettorale. "Siamo stati capaci di fare l'impensabile in Italia, è possibile che siamo in grado di fare qualcosa di impensabile in Europa" ha detto la premier rivolgendosi all'assemblea nazionale di FdI. Dobbiamo aspettarci una campagna elettorale molto dura. Dobbiamo farla come direbbero gli spagnoli con cabeza fria y corazon caliente. C'è un sistema elettorale proporzionale che - riporta Repubblica - ci richiede presenza, passione ed esaltazione della nostra identità. D'altra parte abbiamo un vincolo di governo e fare l'interesse dell'Italia è prioritario".

E dunque, ha aggiunto, "sono convinta che anche i nostri alleati siano consapevoli del fatto che il peso che tutti insieme abbiamo sulle spalle è talmente grave da non consentirci di sprecare energie in eventuali atteggiamenti egoistici di qualsiasi genere. Guai a chi non avesse chiaro che la priorità deve essere il bene della nazione". Un chiaro messaggio lanciato ai suoi: "Serve il sacrificio di tutti".

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Per questo, riservatamente, - prosegue Repubblica - la presidente del Consiglio ha già fatto sapere ad alcuni dei suoi ministri che in primavera la patria chiederà nuovi sacrifici: in quattro, almeno, dovranno candidarsi. Uno al Nord, forse Adolfo Urso (le circoscrizioni sono due, Est ed Ovest). Uno al centro, Francesco Lollobrigida. Uno al Sud, tra Raffaele Fitto e Gennaro Sangiuliano. E Nello Musumeci nelle Isole. Bisogna serrare i ranghi: in gioco c’è, di nuovo, Palazzo Chigi. Ma il ministro dell'Agricoltura e suo cognato - svela Dagospia - questa ipotesi non l'avrebbe apprezzata e avrebbe già fatto sapere di non avere nessuna intenzione di muoversi da Roma per andare a Bruxelles.

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