Meloni taglia fuori Salvini e Tajani, blitz sulla Legge di Bilancio. Esclusivo

Manovra 2024 accentrata a Palazzo Chigi e nelle mani di Meloni e Fazzolari

Di Alberto Maggi
Meloni Salvini Tajani
Politica

In Fratelli d'Italia spiegano che la premier non vuole "sorprese" e "intromissioni", non certo da Giorgetti che ha già ottenuto il via libera al Mes


 

Tensione nel governo e nella maggioranza sulla Legge di Bilancio 2024. Oggi, a una settimana dal via libera del Consiglio dei ministri, è uscita la prima bozza ufficiosa della manovra (vedi box a lato per i dettagli) che non dovrebbe subire particolari modifiche e presto arriverà in Parlamento. Ma - secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare - la vera notizia è che Giorgia Meloni e il suo fidatissimo sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, consigliere da moltissimi anni, hanno accentrato la Finanziaria a Palazzo Chigi esautorando, di fatto, tutti i ministeri.

Il Mef di Giancarlo Giorgetti ha fatto il suo lavoro in sede di elaborazione d'intesa con la presidenza del Consiglio, nelle settimane precedenti, ma da lunedì scorso è calato il buio totale in tutti i ministeri e nei partiti del Centrodestra. Nessuno sa nulla e nessuno può nemmeno provare a modificare una virgola della Legge di Bilancio, blindata a Palazzo Chigi. Prendiamo per esempio l'adeguamento delle pensioni all'inflazione. Era stato annunciato che ci sarebbe stato con la mensilità di novembre e invece, come dimostrano i bonifici ormai pronti dell'Inps per il 2 novembre (il primo è festa), è tutto rimandato a dicembre. Nemmeno al ministero del Lavoro sanno il motivo e si limitano a dire "chiedete a Palazzo Chigi".

Meloni aveva concordato con i due vicepremier e con i capigruppo che la maggioranza non avrebbe presentato emendamenti, facendo anche irritare Sergio Mattarella, ma ora la presidenza del Consiglio è andata oltre. Nella Lega e in Forza Italia, che speravano di aggiustare e correggere qualche provvedimento, cresce il nervosismo per una decisione considerata "autoritaria". Ufficialmente non esce nulla di queste tensioni e tutti ribadiscono che l'esecutivo è coeso e forte, ma dietro le quinte il malumore è forte.

In Fratelli d'Italia spiegano che la premier non vuole "sorprese" e "intromissioni", non certo da Giorgetti che ha già ottenuto il via libera al Mes che arriverà certamente prima delle elezioni europee per poi trattare con Bruxelles su altri dossier, ma da Lega e Forza Italia, che - temono a Palazzo Chigi - avrebbero potuto inserire nella manovra misure all'ultimo minuto per poi giocarsele in campagna elettorale come bandierine per prendere voti. Da qui la decisione di accentrare tutto nelle mani della premier e di Fazzolari.

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