Meloni: "Tassa sulle banche? Ho deciso io". Patto con Salvini e autunno caldo

La premier torna a stroncare anche il salario minimo: "Così rischia di abbassare più stipendi di quelli che alza"

di redazione politica
Politica

Governo, Meloni e l'alluvione in Emilia Romagna: "Bonaccini? Fa politica sulla pelle dei cittadini" 

Giorgia Meloni torna a parlare, lo fa con ben tre interviste rilasciate in cui affronta diversi temi: dalla tassa sugli extraprofitti al salario minimo. Ma parla anche dell'alluvione in Emilia Romagna. La premier fa il punto sulla situazione del suo governo. Dalle sue vacanze a Ceglie Messapica in Puglia la presidente del Consiglio pensa anche di accettare l'invito di Edi Rama, premier dell'Albania, che la aspetta sulle coste di Valona per tre giorni di relax. E aggiunge che si sente stanca ed assediata. Tanto da non riuscire a rilassarsi nemmeno nell’oasi della Valle d’Itria. Duro il commento di Meloni sulle parole del governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini che lamenta di non aver ricevuto ancora i fondi necessari per la ricostruzione: "Fa politica sulla pelle dei cittadini" con l’alluvione.

Per la premier la priorità sul fronte economico è il rinnovo del taglio del cuneo fiscale: "La mia linea - dice la premier al Corriere della Sera - è concentrare i fondi sui salari più bassi". Forse rispondendo anche alla spinta delle opposizioni sul salario minimo. Riguardo gli scioperi promessi dalla Cgil a settembre, dice che "non è un tema di merito, ma di opposizione pregiudiziale". Sulla tassa sugli extraprofitti spiega che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti "è stato pienamente coinvolto". Ma sul patto con Salvini dice che la legge "è un’iniziativa che ho assunto io. Punto".

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Meloni spiega cosa intende fare sul salario minimo: "Io - prosegue la premier - il mandato al Cnel lo do lo stesso. Poi vediamo cosa esce. Mi ha colpito anche che nella proposta di legge della sinistra è previsto un fondo per gli imprenditori che dovranno aumentare i salari. Giusto. Ma non immaginano una copertura e dicono che questa dipende dal governo. Curioso, no? A casa mia si chiama gioco del cerino". Poi si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: "Intanto segnalo che quando ero all’opposizione io nessuno mi ha mai convocata". E ribadisce di temere che "un singolo provvedimento rischi di migliorare la retribuzione a meno persone rispetto a quelle a cui viene abbassata".

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