Naufragio migranti, Schlein a Crotone: "È un dovere essere qui"

L'omaggio alle vittime della strage di Cutro e il colloquio con una mamma che ha perso un figlio e ne ha un altro disperso

di redazione politica
Politica

Naufragio migranti, la segretaria del Pd in visita a Crotone ha dato il via all'offensiva contro la premier e il suo governo

È stato il pianto di una ragazza nordafricana ad accogliere la segretaria del Pd, Elly Schlein, e la delegazione di deputati dem che la accompagnava durante la visita alle vittime del naufragio di Crotone. Chi era con lei racconta della profonda commozione della segretaria davanti alle 67 bare e, soprattutto, davanti a quelle piccole, bianche, circondate da una distesa di giocattoli e peluche che custodiscono i corpi dei cinque bambini restituiti dal mare.

La segretaria eletta del Pd si è soffermata con la mamma di uno di questi bambini. L'altro suo figlio risulta ancora disperso. Per i familiari delle vittime che arrivano nel palazzetto è a disposizione una squadra di psicologi.

Ma è anche la popolazione di Crotone a stringersi attorno al loro dolore: "A ottant'anni sono venuta a piangere con loro. Perché hanno ragione, vanno aiutati, tutti. Stranieri e non stranieri", dice la signora Rosy che attende all'esterno del palazzetto.

Il significato simbolico e politico della visita di Elly Schlein a Crotone

Una visita, quella della segretaria Pd, dal forte significato simbolico e politico. La presenza della delegazione dem nel palazzetto, oltre ad essere un atto dovuto nei confronti dei familiari delle vittime, appare come un messaggio preciso al governo Meloni, come spiega Marco Furfaro, deputato dem vicino alla segretaria.

"La presenza a Crotone della segretaria Elly Schlein è un messaggio importante per tutta la politica italiana. Abbiamo il dovere di praticare solidarietà e umanità e schierarci al fianco dei più fragili, a prescindere dalle loro origini. Oggi la segretaria del Pd manda un messaggio preciso a nome di tutta la comunità democratica: qui a Crotone è dove dobbiamo essere".

Una visita nel più totale silenzio con la quale la nuova leader dem sembra voler sottolineare il silenzio di diversa natura del governo. "Rimarco l'assenza grave della voce della presidente del Consiglio Giorgia Meloni", diceva solo ieri Schlein davanti al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, audito in Commissione Affari Costituzionali. 

L'offensiva contro la premier: Schlein parteciperà alla manifestazione antifascista di Firenze

Il primo colpo di una offensiva a Giorgia Meloni che Schlein porterà avanti anche nei prossimi giorni, con la sua partecipazione alla manifestazione antifascista di Firenze. Una offensiva con la quale Schlein chiede, innanzitutto, le dimissioni del responsabile del Viminale per "responsabilità politiche oggettive", per le parole pronunciate dopo il naufragio di Cutro. E con lei sono le opposizioni tutte a chiedere il passo indietro di Piantedosi.

Non si parla, ancora, di una mozione di sfiducia. Schlein, e con lei i colleghi parlamentari del Pd, sono convinti che occorra prima di tutto mettere in campo tutti gli strumenti ispettivi per arrivare a chiarire le dinamiche e le responsabilità nella strage di migranti.

L'interpellanza urgente del Pd per chiarire le dinamiche e le responsabilità nella strage di migranti

Il primo di questi strumenti è una interpellanza messa a punto dal Pd: "In merito al tragico naufragio avvenuto dinanzi la spiaggia di Steccato di Cutro, come funziona normalmente la catena di comando per le diverse attività in capo sia alla Guardia Costiera che alla Guardia di Finanza?

Perchè le autorità italiane, successivamente alla comunicazione resa dall'agenzia Ue Frontex delle dieci di sabato 25, non hanno valutato di classificare l'operazione in atto come operazione Sar, impedendo di fatto l'intervento della Guardia Costiera in tempo utile per salvare la vita dei naufraghi?

Quali responsabilità politiche e amministrative vi siano state nella gestione della catena di comando?", sono le domande contenute nell'interpellanza urgente presentata dal Gruppo del Partito Democratico alla Camera e rivolta ai ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi, dei Trasporti, Matteo Salvini, e dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sottoscritta dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, dalla presidente dei deputati, Debora Serracchiani, e da tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza. 

"Utilizzeremo ogni atto ispettivo sulle responsabilità del ministro dell'Interno Piantedosi, ma anche dei ministri Giorgetti e Salvini", ha già promesso Schlein.

Proprio su questo tema si registra la prima convergenza fra la neosegretaria e il suo diretto rivale al congresso, Stefano Bonaccini: "Chiediamo sia fatta chiarezza su quanto avvenuto davanti alla costa di Cutro.

Il Governo, anziché rilasciare dichiarazioni inaccettabili che colpevolizzano i migranti stessi, si assuma le proprie responsabilità e presenti un piano serio di salvataggio e accoglienza", ha sottolineato Bonaccini. 

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